ENLIL (sumerico en-líl "signore del vento"; nel dialetto emesal mu-ul-líl)
Divinità principale della città sumerica di Nippur, divenne il dio più importante dei Sumeri. Passato nel pantheon accadico, fu il secondo membro della triade celeste, dopo Anu (v.).
Personificazione delle forze atmosferiche (che in quanto interposte tra il cielo e la terra venivano forse identificate con la montagua primordiale che sorgendo dall'oceano separò questo dalla vòlta celeste), era specialmente il dio della tempesta e il signore della terra (donde gli epiteti kur-gal "grande montagna" e lugal-kur-kur-ra "re delle terre"). Centro del culto di E. era Nippur, ove sorgeva il suo tempio più famoso (é-kur "casa della montagna"); più tardi E. fu venerato in tutta la Mesopotamia, specialmente nella città di Assur, dove un suo tempio (é-ám-kur-kur-ra "casa del toro delle terre") è attestato fin dall'inizio del II millennio a. C. (gli scavi archeologici non sono però riusciti a riportarlo alla luce), e un altro (é-kur, come quello di Nippur) gli fu innalzato dal re Salmanassar I (1273-1244 a. C.).
Come Anu, E. non veniva generalmente raffigurato antropomorficamente: una tiara a corni posta su un trono ne simboleggiava la presenza sui kudurru (pietre di confine) e sui rilievi, come quello rupestre di Bawian (v.). Solo in epoca neoassira si trova qualche raffigurazione antropomorfica di E.: sui rilievi rupestri di Maltaya e su una stele di Asarhaddon (680-669 a. C.) si vede E. in piedi su animale fantastico (simile a quelli che insieme ai leoni ornano la porta di Ishtar della Babilonia caldea). Manca tuttavia qualsiasi caratterizzazione del dio, in tutto simile agli altri che sono raffigurati con lui; solo l'animale permette di distinguerlo.
Bibl.: E. Unger, in M. Ebert, Reallex. d. Vorgeschichte, IV, 2, Berlino 1926, p. 419, s. v. Götterbilder; F. Nötscher, Ellil in Sumer und Akkad, Hannover 1927; id., in Reallex. d. Assyriologie, II, Berlino-Lipsia 1938, pp. 382-387, s. v.; E. Dhorme, Les religions de Babylonie et d'Assyrie, Parigi 1945, pp. 26-31; E. Douglas Van Buren, Symbols of the Gods in Mesopotamian Art, Roma 1945, passim. Per il tempio più antico di E. in Assur, cfr. A. Haller - W. Andrae, Die Heiligtümer des Gottes Assur und der Sin-Samas-Tempel in Assur, Berlino 1955, p. 5.