ENOANDA (Οἰνόανδα, Oenoanda)
Città dell'Asia Minore, posta lungo il corso superiore dello Xanthus nella Licia. Prima dell'occupazione romana, avvenuta nell'anno 84 a. C., essa faceva parte con Cibyra, Bubon e Balbura della tetrapoli di Cabalia. Di essa fanno ricordo Livio, Plinio, Strabone, Tolomeo e Hierocles. Restano ancora di essa parecchie rovine, particolarmente quelle delle sue mura. Notevole il testo epicureo, fatto iscrivere sulle pareti di un portico dal ricco cittadino di Enoanda Diogene (v.), e frammentariamente conservato.
Bibl.: Corpus Inscr. Graec., 4380 m; B. Pace, Escursioni in Licia, in Ann della R. Sc. arch. it. di Atene, III, p. 66.