ENOBARBI (Ahenobarbi)
Cn. Domizio Enobarbo, console nel 32. a. C., coniò tra il 42 e il 40 a. C. alcuni aurei e denari con un ritratto sul rovescio che si è pensato di L. Domizio E., antenato del monetario.
Sugli aurei è invece il ritratto di un uomo dal volto grasso, con doppio mento assai pronunciato e ampia stempiatura nei capelli, ma con una spiccata individualità, denunciata specialmente dal pathos dello sguardo: per i più si tratta dello stesso monetario; ipotesi più recenti (Vessberg) sostengono che vi sia effigiato il padre L. Domizio E. morto nel 48 a. C., oppure (Grueber) il suo antenato console nel 192 a. C. che avrebbe costruito il tempio di Nettuno rappresentato nel rovescio della moneta (v. domizio enobarbo).
Nell'Ara Pacis Augustae sono rappresentati tre personaggi che ormai per comune consenso, dopo l'identificazione fattane dal Domaszewski, vengono assegnati alla famiglia degli Enobarbi. Si tratta di Antonia Maggiore col marito L. Domizio E. (figlio del monetario già ricordato) e i loro figli bambini Cn. Domizio E., padre di Nerone (la testa è di restauro) e Domizia moglie di Passieno Crispo.
Bibl.: Sulle monete di Cn. Domizio Enobarbo: J. J. Bernoulli, Röm. Ikon., I, Münztaf., I, n. 12 e II, n. 74; Grueber, Coins of the Roman Republic in the British Museum, II, 487; III, tav. 112, 14-15; Arndt, in Arndt-Bruckmann, 831-32; R. West, Röm. Porträt-Plastik, p. 62, fig. LXVII, nn. 16-18; O. Vessberg, Studien zur Kunstgeschichte der römischen Republik, pp. 123 e 150-155; tavv. II, 7-8 IX, 4; B. Schweitzer, die Bildniskunst der römischen Republik, Lipsia 1948, p. 102. Sui Domizî nell'Ara Pacis Augustae: A. v. Domaszewski, in Oesterr. Jahreshefte, VI, 1903, p. 64; G. Monaco, L'iconografia imperiale sull'A. P. A., in Bull. Com., 1934, pp. 36-37 (ivi la bibl. completa); H. Riemann, in Pauly-Wissowa s. v. Pacis Ara Augustae, XVIII, 1942, c. 2100, con bibl.; G. Moretti, Ara Pacis Augustae, Roma 1948, p. 231; I. Scott-Ryberg, in Mem. Amer. Acad. Rome, XIX, 1949, p. 83.