ARLOTTA, Enrico
Nacque l'11 sett. 1851 a Portici, da famiglia dell'alta borghesia napoletana. Partecipò dapprima all'attività commerciale della ditta Minasi e Arlotta, quindi si dedicò alla vita politica, militando nella Destra liberale. Fu assessore ai Lavori Pubblici nell'amministrazione Amore e contribuì in modo rilevante, dopo l'epidemia colerica del 1884, all'elaborazione ed alle prime realizzazioni del piano per il risanamento di Napoli. Nel 1895 fu eletto direttore generale del Banco di Napoli e ricoprì la carica sino al 1897, prodigandosi nell'opera di riassestamento dell'istituto. Presentò la sua candidatura alle elezioni del 1897 e fu eletto dal terzo collegio di Napoli, che rappresentò anche nelle legislature successive sino al 1919, schierandosi fra i sostenitori di F. Crispi e quindi di S. Sonnino.
Incaricato ripetutamente dalla Camera di presentare le relazioni annuali sul bilancio della Marina militare, pur essendo generalmente favorevole alla politica del ministro G. Bettòlo, l'A. fu costretto a riconoscere che questa oggettivamente favoriva, contro l'interesse dell'erario, le speculazioni di alcuni fomitori privati, in particolar modo delle Acciaierie di Terni.
Basandosi sui dati forniti dall'A. nella relazione sullo stato di previsione della spesa del ministero della Marina per l'esercízio 1903-1904, presentata alla Camera il 9 maggio 1903,Enrico Ferri condusse contro il Bettòlo una violenta campagna, dalla quale nacque l'ínchiesta parlamentare sulla Marina. Questa confermò e aggravò, nella relazione, che venne letta da Leopoldo Franchetti, i rilievi dell'Arlotta. Egli però non aderì alla sfiducia espressa verso l'amministrazione della Marina dalla commissione d'inchiesta: difese con abile intervento il Bettòlo e si prestò alla manovra della maggioranza giolittiana per soffocare lo scandalo, presentando nella seduta del 4 luglio 1906 un ordine del giorno di approvazione della politica navale, che, votato di sorpresa, pose fine alla discussione e ad ogni accertamento delle responsabilità.
Nel dic. 1909 l'A. entrò come ministro delle Finanze nel ministero Sonnino.
Sin dall'inizio della guerra mondiale l'A. prese posizione a favore dell'intervento italiano, sostenendo nelle discussioni del gruppo dei deputati liberali di destra la necessità di una politica di neutralità che fosse effettiva preparazione delle migliori condizioni politiche e militari per l'intervento. Nel dicembre 1914 si schierò a favore del governo Salandra e nel maggio successivo fece parte della commissione parlamentare per lo studio del disegno di legge per i poteri straordinari al ministero. Nel giugno 1916, dopo la caduta del governo Salandra, che egli sino alla fine aveva tenacemente sostenuto, entrò a far parte del governo Boselli come titolare del nuovo ministero dei Trasporti marittimi e ferroviari, e gli spettò la responsabilità dei rifornimenti di uomini e di materiali al fronte durante la decima battaglia dell'Isonzo e l'offensiva sull'Ortigara.
Nel maggio-giugno di quell'anno si recò negli Stati Uniti con la missione, capeggiata da Ferdinando di Savoia, inviata colà in occasione dell'intervento americano, per allacciare trattative in materia di rifornimenti e di trasporti navali. Dimessosi nello stesso mese di giugno nel corso di una parziale crisi del governo Boselli, fu nominato ministro senza portafoglio e mantenne tale carica sino alla caduta del ministero nell'ottobre successivo. Il 10 dicembre partecipò alla riunione costitutiva del "Fascio parlamentare di difesa nazionale", il cui programma era la continuazione della guerra ad oltranza. Il 16 ott. 1919 fu nominato senatore; al Senato si occupò particolarmente di problemi marittimi e ferroviari. Morì a Napoli il 14 nov. 1933.
Bibl.: S. Cilibrizzi, Storia parlamentare politica e diplomatica d'Italia, III,Napoli 1939, pp. 226-228, 333; IV, ibid. 1939, pp. 2, 541;V, ibid. 1942, pp. 199,399, 422;VI, ibid. 1943, p. 212 nota;VII, Roma s. d., p. 158;L. Albertini, Venti anni di vita politica, parte I, Bologna 1950, 1, p. 282; parte II, ibid. 1951, 1, p.364; 2, pp. 244, 513; Atti parlamentari, Camera dei deputati, XXI legislatura, 2 sess.(1902-1904), Discussioni, IX, pp. 8698, 8765-76 e passim;XXII legislatura, 1 sess., VIII, pp. 9267-9275, 9731 e passim;XXIV legislatura(1913-1919), passim.