BEMPORAD, Enrico
Nacque a Firenze il 5 apr. 1868 da Roberto e da Virginia Paggi; a diciassette anni, terminato l'istituto tecnico, cominciò a lavorare nella libreria Paggi, sotto la guida del nonno materno Alessandro - che era stato il fondatore dell'azienda nel 1840 -, dello zio Felice Paggi e del padre, che era entrato nella direzione dell'azienda. Alla morte di questo, il B., poco più che ventenne, ebbe l'intera responsabilità della ditta. Sotto la sua direzione la Casa, che aveva assunto la nuova ragione di "R. Bemporad & Figlio", prese il carattere di moderna impresa editoriale e s'ingrandì fino a diventare una delle maggiori d'Italia, con filiali nelle più importanti città.
Il B. può essere considerato l'editore per eccellenza della gioventù, seguendo del resto la tradizione dei fondatori della casa, ai quali si deve la scoperta di C. Lorenzini scrittore per ragazzi e la pubblicazione di Giannettino, Minuzzolo e Le avventure di Pinocchio. L'ultima opera di Collodi, La lanterna magica di Giannettino, pubblicata nell'anno della sua morte (1890), è anche la prima pubblicazione a recare la nuova intestazione "R. Bemporad & Figlio, Cessionari della Libreria editrice F. Paggi".
Al B. risale anche una iniziativa che ebbe inaspettata celebrità e dette un notevole impulso alla letteratura per l'infanzia e ai nuovi indirizzi pedagogici: Il Giornalino della Domenica. Fondato e diretto da L. Bertelli ("Vamba" ), uscì dal 1906 al 19 11 ed ebbe tra i collaboratori, accanto ad I. Baccini, fedele autrice della casa Paggi-Bemporad, L. Capuana, R. Fucini, G. E. Nuccio, G. Mazzoni, R. Bracco, A. V. Vecchi (Jack La Bolina), U. Ojetti, G. Deledda, E. Salgari, E. Pistelli, A. Albertazzi, D. Garoglio, A. Valori, G. Fanciulli. Dallo stimolo del giornale scaturirono altre opere che andarono ad arricchire le diverse collane della Casa: dalla "Collana azzurra" alla "Biblioteca azzurra", alla "Collezione in 80 per la gioventù". Sulla tradizione di F. Paggi, che aveva fatto conoscere Perrault al pubblico italiano, il B. presentò in ottime traduzioni, nelle serie "Collezione di capolavori stranieri" e "I grandi capolavori", opere di Dickens, Andersen, Verne, De Foe, Dumas, Hoffmann, Grimm, Mark Twain, London, Stevenson e Alcott.
Con particolare passione il B., che tra l'altro aveva scritto egli stesso, sotto lo pseudonimo Enrico Toscano, un libretto per le scuole, Ragazzi, evviva la vita! (Firenze 1914), dette impulso al settore scolastico: furono pubblicati libri di lettura, testi di storia e di geografia, di grammatica e di aritmetica per le scuole elementari (alcuni compilati da noti maestri come R. Fucini, E. Cherubini, A. Gotti, E. Pistelli). Il Pascoli, tra il 1894 e il '95, preparò una Grammatica latina e due volumi di esercizi; altri testi furono preparati da E. Romagnoli, R. Caggese, C. Trabalza, E. Mestica, G. Mazzoni, G. Rigutini.
Un altro settore curato personalmente dal B. fu la "Collezione economica", articolata in varie sezioni - narrativa, divulgazione tecnica e scientifica, storia narrata - adatta a soddisfare i gusti e le esigenze più diverse. Quasi a riassumere le tante pubblicazioni e opere popolari, nel 1905 nacque l'Enciclopedia tascabile e, nel 1918, l'Enciclopedia letteraria tascabile. Dal 1895 il B. aveva cominciato a pubblicare La Rassegna scolastica, che diventò una delle più diffuse e autorevoli riviste didattiche. L'anno seguente diede inizio a un'altra pubblicazione, L'Almanacco italiano, specchio fedele dell'epoca, con note di costume, notizie sulle arti, sullo sport, sul progresso scientifico. Tra le varie pubblicazioni periodiche, si ricordano l'Almanacco gastronomico (19121915), l'Almanacco dello sport (1914-1921) e tutta una serie di almanacchi di carattere regionale.
Un periodo particolarmente importante per la Casa fu quello dal 1918 al 1925. Alla vigilia delle celebrazioni del VI centenario della morte di Dante, fu stipulata una convenzione con la Società Dantesca Italiana per la pubblicazione di un'edizione critica delle opere del poeta; altre iniziative furono l'accordo decennale con L. Pirandello per la pubblicazione delle sue opere, l'edizione dell'Opera Omnia di G. Verga e delle opere teatrali di A. Novelli. La collana "Teatro" accolse poi opere di L. Chiarelli, di R. Calzini, di D. Tumiati; altre collane come "Romanzi e novelle", "I romanzi della vita modema", "I libri misteriosi", "I romanzi rossi", "La biblioteca verde", "Poesia" si arricchirono delle opere di autori come M. Serao, S. Aleramo, L. d'ambra, M. Puccini; la "Collezione storica" si arricchì delle opere di R. Davidsohn, di R. Caggese, di F. Martini, di G. Conti; G. Papini curò una serie di monografie di storia della letteratura, "I libri necessari" ; F. Turati diresse la collezione "I problemi del lavoro" e F. S. Nitti pubblicò i volumi Decadenza dell'Europa e Europa senza pace, che uscirono nel 1922.
Per la sua esperienza, il B. fu nominato presidente delle case editrici Zanichelli, Sansoni e Lattes, e per 10 anni organizzatore della Fiera internazionale del libro a Firenze; per i meriti editoriali, fu decorato della medaglia d'oro dei benemeriti della Pubblica Istruzione.
L'istituzione del libro di Stato, decretata nel 1928, segnò l'inizio di una crisi per la ditta, che ricavava le sue maggiori risorse dai libri per le scuole elementari; il B. cercò con tutti i mezzi di superare le difficoltà finanziarie della casa finché, nel 1935, entrarono nell'azienda nuovi uomini e nuovi capitali ed egli si ritirò. Le leggi razziali del 1938 troncarono definitivamente i suoi propositi di riprendere parte al lavoro della ditta, che continuò la propria attività con la nuova sigla "Marzocco", prima sotto la presidenza di U. Ojetti e poi di G. Calò, rimanendo fedele ai due settori tradizionali, scolastico e della letteratura giovanile. In quegli anni il B. dedicò il suo lavoro ad altri editori che gli erano rimasti amici, Paravia in Piemonte e Guido Mauro in Calabria. Nel settembre 1943 fu costretto a nascondersi; nel suo rifugio, nel vecchio centro di Firenze, morì l'8 marzo 1944.
Bibl.: Chi è? Diz. degli italiani, Roma 1928, p. 73; P. Trevisani, Storia della stampa, Roma 1953, p. 330; Ricordo di un grande editore, in Alman. ital. 1960, Firenze 1960, pp. 124-129; Enc. Ital., App. II, p. 381.