Betti, Enrico
Matematico (Pistoia 1823 - Soiana, Pisa, 1892). Compiuti gli studi classici, si laureò nel 1846 in matematica a Pisa. Nominato assistente in quella università, nel 1848 prese parte con il battaglione universitario toscano alla battaglia di Curtatone. Professore di liceo dal 1849, nel 1857 ottenne la cattedra all’università di Pisa, dove dal 1863 diresse anche la Scuola normale superiore. Socio nazionale dei Lincei dal 1875, e membro di numerose altre accademie e società scientifiche, fu deputato dal 1861 al 1867 e dal 1874 al 1876, pur senza prendere mai parte attiva alla vita politica; nel 1884, infine, fu nominato senatore. Analista e geometra, fu anche tra i maggiori fisici teorici italiani. Dal 1850 al 1862 si occupò della teoria delle equazioni algebriche e della teoria delle funzioni ellittiche. Successivamente si dedicò a ricerche di fisica matematica (teoria dell’elasticità, del calore e della capillarità). A lui sono dovuti, fra l’altro, il primo metodo generale per l’integrazione delle equazioni dell’elasticità e l’enunciazione del principio di reciprocità (teorema di Betti). Le sue Opere sono state pubblicate in edizione nazionale a cura dell’Accademia dei Lincei (2 voll., 1903, 1913).