BOTTINI, Enrico
Chirurgo, nato a Stradella (Novara) il 7 settembre 1835, morto a San Remo l'11 marzo 1903. Si laureò a Torino nel 1860, fu chirurgo primario a Novara (1865), professore di clinica chirurgica nell'università di Pavia (1877), deputato al parlamento per pochi mesi nel 1887; nel 1891 fu nominato senatore. Importantissimi sono i contributi da lui portati alla chirurgia. È del 1866 (e quindi precedente alle pubblicazioni del Lister) lo studio Dell'azione dell'acido fenico nella chirurgia pratica e nella tassidermica (in Annali universali di medicina e Chirurgia), in cui il B. non solo dimostra l'utilità dell'impiego delle soluzioni fenicate per la cura delle ferite suppuranti e cancrenose, ma avanza anche l'ipotesi che l'azione dell'acido fenico non sia che la conseguenza della distruzione dei "microfiti" che pullulano alla superficie delle ferite. Egli può pertanto considerarsi il vero scopritore dell'antisepsi chirurgica.
Altre sue notevoli pubblicazioni sono: Sul drenaggio chirurgico; Sulla asportazione endorale del mascellare superiore (1870); Sulla cura delle fratture; Sulla cancrena traumatica; Sulla laparatomia asettica; Sulla chirurgia del collo (Milano 1896).
Operazione del Bottini. - È la prostatotomia uretrale galvanocaustica, ideata per ovviare all'iscuria da ipertrofia della prostata e che consiste nella creazione, nel lobo mediano di questa, di un solco che permette il deflusso dell'orina e che si ottiene distruggendo il tessuto per mezzo di un apposito galvanocauterio introdotto nell'uretra. Questo intervento ebbe ai suoi tempi una larghissima diffusione, e anche oggi, per quanto non sia che una operazione palliativa, ha ancora i suoi sostenitori.