Corradini, Enrico
Scrittore e politico nazionalista (Samminiatello, Montelupo Fiorentino, 1865-Roma 1931). Dannunzianeggiante come letterato, il suo nazionalismo si venne sempre più politicizzando, e nel 1903, fondata la rivista Il Regno, vi espose le tesi che poi svilupperà in tutta una serie di scritti (La vita nazionale, 1907; L’ombra della vita, 1908): ci sono «nazioni plutocratiche» e ci sono «nazioni proletarie» (come l’Italia); le seconde hanno il diritto di espandersi, di conquistare nuovi territori, e di procurarsi tutti quei vantaggi che sono necessari alla loro rinascita e al loro sviluppo. Di qui la violenta opposizione di C. al socialismo (sostenitore della fratellanza fra le nazioni), al parlamentarismo, al giolittismo. Nel 1910 fondò l’Associazione nazionalista italiana, alla quale l’anno dopo affiancò il giornale L’idea nazionale. Allo scoppio della Prima guerra mondiale fu un acceso interventista e condusse violente campagne di stampa contro i neutralisti. Nel 1922 fu tra i fautori di una convergenza fra i nazionalisti e i fascisti, convergenza che fu realizzata nel 1923. Fu senatore dal 1923 e ministro di Stato dal 1928.