Cuccia, Enrico
Banchiere (Roma 1907 - Milano 2000). Laureatosi in legge, nel 1936 fu inviato dal governo fascista a fare luce su episodi di corruzione in Africa orientale. Condirettore centrale della Banca Commerciale Italiana, diventò nel 1946 amministratore delegato dell’istituto di credito a medio termine, Mediobanca-Banca di Credito Finanziario (➔ Mediobanca). Ne impostò lo sviluppo secondo linee diverse da quelle del suo ideatore R. Mattioli, che vedeva in Mediobanca un finanziatore a medio termine della ricostruzione e dello sviluppo dell’economia italiana, e ne privilegiò la funzione di banca d’affari. Mediobanca si collocò al centro di un intreccio di partecipazioni azionarie nei principali gruppi italiani, in posizione spesso determinante grazie allo strumento del patto di sindacato per il mantenimento del controllo da parte delle famiglie imprenditoriali originarie. Svolse un ruolo centrale, sotto forma di finanziamento e di mediazione e consulenza finanziaria, in alcune grandi operazioni. Nel 1985, C. non ebbe il rinnovo del mandato quale rappresentante dell’IRI nel consiglio di Mediobanca, ma rimase quale rappresentante del socio privato Lazard, banca d’affari francese, e di Mediobanca divenne poi presidente onorario.