DROGO (Drago), Enrico
Nacque nella prima metà del sec. XIII da cospicua famiglia genovese del ceto mercantile, indicata nelle fonti a partire dal secolo precedente.
Il D. è ricordato per la prima volta il 18 febbr. 1251 quando risulta fra coloro che, nella chiesa dì S.Ambrogio di Varazze, alla presenza di Oberto "de Grimaldo", di Guglielmo Ricio, del "dominus" Girardo "de Corrigia" (Gherardo da Correggio), già podestà di Genova, e di due suoi milites, giurarono "pacta et convenciones pacis et concordie firmata et tractata inter comune lanue, ex una parte, et sindicos seu ambaxatores Albingane, ex altera".
Nel 1259, forse indotto dal ricordo (evocato da Guglielmo Boccanegra, capitano del Popolo genovese) dei nobili genovesi (fra i quali un suo antenato, Lamberto Drogo), il cui nome stava scritto sulle pareti della cattedrale di S. Lorenzo sotto il decreto che vietava di alienare per lungo tempo le entrate del Comune, compare tra i firmatari, insieme con pochi altri patrizi, di un decreto contro gli sfruttatori del pubblico Erario. Due anni dopo, nel 1261, ancora durante il governo del Boccanegra, il suo nome è citato fra quelli dei "consules ministeriorum", cioè i consoli delle arti, che giurarono e sottoscrissero il trattato dei Ninfeo tra il Comune di Genova e l'imperatore greco di Nicea, Michele VIII Paleologo, trattato che portò alla restaurazione dell'Impero bizantino e portò i Genovesi a sostituirsi ai Veneziani nell'egemonia commerciale nei marì del Levante.
Il D., che appartenne politicamente alla parte più moderata della fazione dei guelfi di Genova., nel 1264, in seguito alla riforma elettorale che prevedeva, fra i consiglieri della città ed in seno alla magistratura degli Otto nobili, una rappresentanza proporzionale dei vari gruppi fami.liari che si disputavano il potere, venne chiamato a fare parte di quella magistratura quale rappresentante, insieme con Lanfranchino Malocello, della famiglia e fazione dei Fieschi. Anche negli anni successivi ricoprì incarichi nell'ambito della vita politica cittadina. Nel 1268 fece parte dei consiglieri del Comune. A lui venne inoltre affidato - insieme con Nicolò Guercio, Guglielmo di Multedo e Buonvassallo Usodimare - dal podestà Guidotto di Rodobbio il compito di stendere gli Annali cittadini per gli anni 1267-1269.
L'intonazione generale di questa parte degli Annali genovesi riflette la ripristinata prevalenza della parte guelfa nel governo del Comune genovese. Fra gli avvenimenti di notevole rilevanza in essa ricordati menzioniamo qui la convenzione stipulata nell'agosto del 1269 fra il Comune di Genova e Carlo d'Angiò, re di Sicilia: convenzione che il D. e i suoi colleghi si limitano semplicemente a registrare, senza illustrame il contenuto e la portata e senza fornire alcun commento. Essi osservano infatti che, essendo la convenzione trascritta "in codicibus publicis comunis Ianue, ubi scribuntur conventiones, non expedit enarrare per ordinern ea que in ipsa continentur". La convenzione, che aveva forma di alleanza, ma che in realtà rappresentò un atto di completa sottomissione al dominio angioino, non dovette forse riuscire del tutto bene accetta ai Genovesi: questa è probabilmente la vera ragione per cui il D. e i suoi colleghi non approfondirono l'argomento, anche se il nome di tutti e quattro compare fra coloro che sottoscrissero quel trattato. Proprio il D., anzi, fu insieme con Nicolò Guercio, fra i giurisperiti che lo esaminarono prima della sua ratifica da parte delle autorità municipali.
Dell'attività economica del D. ci restano due notizie, l'una relativa all'acquisto di una schiava, nel novembre del 1265, per la somma di 12 lire genovesi, l'altra al suo intervento nella preparazione della prima crociata di Luigi IX. Ignoriamo il luogo e la data della morte del Drogo.
Fonti e Bibl.: Liber iurium Reipublicae Ianuensis, a cura di E. Ricotti, in Historiae patriae monumenta, VII, 1, Augustae Taurinorum 1854, col. 1043; L. T. Belgrano, Documenti inediti riguardanti le due crociate di s. Ludovico IX re di Francia, Genova 1859, pp. 167 s., 263; C. Manfroni, Le relazioni fra Genova, l'Impero bizantino e i Turchi, in Atti della Soc. ligure di storia patria, XXVIII (1898), 3, p. 806; A. Ferretto, Codice diplomatico delle relazioni fra la Liguria, la Toscana e la Lunigiana ai tempi di Dante (1265-1321), I, Dal 1265 al 1274, ibid., XXXI (1901), 1, p. 19; Repertorium fontium historiae Medii Aevi, II, Roma 1967, p. 292.
Sulla diaspora dei membri della famiglia Drogo nei secoli XII e XIII cfr. le edizioni dei notai liguri pubblicate a cura della Società ligure di storia patria; A. Ferretto, Codice diplomatico, cit., II, Dal 1275 al 1281, in Atti della Società ligure distoria patria, XXXI (1903), 2, pp. 245, 307, 358, 376; G. I. Bratianu, Recherches sur le commerce génois dans la Mer Noire au XIIIe siècle, Paris 1929, p. 311; M. Balard, Gênes et l'Outre-Mer, I, Lesactes de Caffa du notaire Lamberto di Sambuceto (1289-1290), Paris 1973, docc. 10, 103, 129, 565; Id., Notai genovesi in Oltremare. Atti rogati a Cipro da Lamberto di Sambuceto (11 ott. 1296-23giugno 1299), Genova 1983, doc. 25; G. Pistarino, Notai genovesi in Oltremare. Atti rogati a Tunisida Pietro Battifoglio (1288-1289), Genova 1986, docc. 30, 38, 42 s., 45, 47, 57, 67, 85 ss., 91.