GISMONDI, Enrico
Orientalista, nato a Roma il 20 aprile 1850, morto ivi il 7 febbraio 1912. Entrò nella Compagnia di Gesù il 1° gennaio 1869. Per gli avvenimenti politici nell'anno seguente esulò in Germania, dove studiò filosofia, e poi in Francia, dove compì il corso teologico e si ordinò sacerdote nel 1878. Mandato l'anno appresso a Beirut in Siria, vi rimase (tranne il breve intervallo di un anno passato a Manresa in Spagna) sino al 1889, insegnando teologia nell'università di S. Giuseppe, e applicandosi allo studio delle lingue orientali. Resosi in esse insigne, fu chiamato a insegnarle in Roma nell'università gregoriana. Negli ultimi anni di sua vita le insegnò pure nel Pontificio Istituto biblico appena sorto (1909). Tenne anche per quindici anni la cattedra di esegesi biblica, fu membro di varie congregazioni e collaborò ad alcune riviste romane.
Scritti originali: Linguae syriacae grammatica et chrestomathia cum glossario (4ª ed., Roma 1913); Disciplina linguae hebraicae (Roma 1907); Linguae hebraicaegramm. et chrestomathia cum glossario (2ª ed., Roma 1907); La Bibbia e la Sapienza greca (Roma 1894). Edizioni di testi siriaci con trad. lat.: Ebed-Jesu Sobensis carmina selecta ex libro "Paradisus Eden" (Beirut 1888); S. Gregorii Theologi liber carminum iambicorum (voll. 2, Beirut 1896); Maris, Amri et Slibae de Patriarchis Nestorianorum commentaria (voll. 3, Roma 1896-99; testo arabo con vers. lat.).