TANZI, Enrico Graziano
– Nacque a Milano il 14 agosto 1939, da Filippo, disegnatore presso la Società Edison, e da Rita Torreggiani.
A Milano si sviluppò la sua carriera di studi: frequentò il liceo scientifico e poi il corso di laurea in fisica dell’Università degli studi di Milano. La tesi discussa nel 1965 era di carattere elettronico sperimentale e si svolse presso il gruppo di fisica cosmica diretto da Giuseppe Occhialini e da Connie Dilworth. Nel novembre del 1965 sposò Bruna Gianoli e nel 1967 nacque la figlia Cristina.
Dopo il servizio militare svolto presso l’Arma dei carabinieri, da cui venne congedato con il grado di tenente, entrò nel neocostituito laboratorio di fisica cosmica del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) diretto da Occhialini, con cui si stabilì un rapporto di stima e amicizia che influenzò profondamente il suo percorso di ricerca. Il laboratorio del CNR sarebbe diventato l’Istituto di fisica cosmica e tecnologie relative (IFCTR) dove Tanzi svolse tutta la sua attività di ricerca fino a diventarne direttore nel 1994.
Strinse numerosi rapporti di collaborazione con gruppi internazionali. Si menzionano in particolare quelli con lo European southern observatory (ESO, con Massimo Tarenghi) e con il gruppo della European space agency responsabile del satellite International ultraviolet explorer (con Willem Wamsteker). Ricordiamo poi le collaborazioni con numerosi osservatori astronomici e gruppi universitari italiani, principalmente nelle persone di Lucio Chiappetti, Guido Chincarini, Oberto Citterio, Renato Falomo, Laura Maraschi, Cesare Perola e Aldo Treves.
L’IFCTR si dedicava principalmente allo studio della radiazione cosmica, e dell’astronomia nelle bande X e gamma. I risultati più notevoli furono le importanti partecipazioni ai satellite COSB e Beppo SAX. Con la direzione di Tanzi si rafforzarono i legami con l’astronomia classica, scelta che si rivelò preveggente e fruttuosa, vista l’odierna convergenza su numerose tematiche dell’astrofisica e della fisica delle particelle elementari.
Nel pieno dell’attività organizzativa e di ricerca, morì improvvisamente a Milano il 14 febbraio 1998.
I primi contributi si svolsero nell’ambito di una collaborazione italo-francese; riguardavano la rilevazione di elettroni nella radiazione cosmica di alta energia con strumentazione posta sui satellite HEOS 1 e HEOS 2 della European space research Organization e si riferirono specificamente a produzione in brillamenti solari (v. Dilworth et al., 1972).
Gli interessi di Tanzi si andarono poi spostando verso le astronomie in bande diverse dal visibile. Collaborò alla realizzazione e alla prima utilizzazione del telescopio infrarosso del Gornergrat (TIRGO) posto nella torre nord dell’hotel Kulm (alt. 3135 m), che ha operato per una decina di anni (v., per esempio, Carli et al., 1976).
I contributi più importanti di Tanzi hanno riguardato osservazioni nella banda ultravioletta, in particolare come utilizzatore dell’International ultraviolet explorer, che operava nella regione spettrale 1200-3000 A, e che fu messo in orbita nel 1978. Numerose sono le linee di ricerca seguite da Tanzi. Nell’ambito dello studio delle binarie X contribuì alle prime osservazioni del prototipo dei buchi neri di massa stellare, la sorgente Cyg X1, evidenziando la presenza di righe spettrali di emissione dovute alla fluorescenza del flusso di raggi X prodotto intorno al buco nero sul vento stellare della compagna, una stella supergigante (v. Treves et al., 1980). Considerò poi la più nota delle variabili cataclismiche di alta magnetizzazione, la sorgente AM Her. L’emissione ultravioletta permise di evidenziare la parte dominante della componente continua dello spettro dovuta all’accrescimento di una nana bianca con campo magnetico di ~ 10^8 G (v. Tanzi et al., 1980).
Con riguardo all’astronomia extragalattica, si concentrò nello studio di nuclei galattici attivi contribuendo alle prime ricerche sull’emissione ultravioletta di quasar, galassie di Seyfert e oggetti di tipo BL Lac. In particolare, in una lunga serie di lavori su NGC4151 (v., per esempio, Penston et al., 1981) il gruppo del quale Tanzi faceva parte mise a punto una tecnica che, utilizzando il ritardo tra la variazione del continuo e delle righe appartenenti alla broad line region, permetteva di ricavare una stima della massa del buco nero al centro della galassia. Questa procedura nota ora come reverberation mapping è divenuta uno strumento utilizzatissimo nella modellistica dei nuclei galattici attivi. Si ricordano poi gli studi sugli oggetti di tipo BL Lac, in cui l’emissione è dovuta a un getto relativistico che si muove nella direzione dell’osservatore.
Tanzi collaborò a una serie di lavori sulla emissione ultravioletta dalla sorgente PKS 2155+30 di cui da poco era stata scoperta la produzione di raggi X. Venne dimostrato che in questo oggetto la luminosità ha un picco nella banda UV e nei raggi X molli, proprietà che si scoprì essere comune a buona parte degli oggetti BL Lac. Fu poi osservata per la prima volta l’estrema variabilità nella banda UV (v. Maraschi et al., 1980). Questo tipo di osservazioni sono alla base degli odierni modelli per questa classe di sorgenti astronomiche. Infine, sempre sulla spettrografia ultravioletta di PKS 2155-30, ricordiamo un accurato lavoro di sovrapposizione degli spettri (stacking), che permise di evidenziare la riga Lyalpha dovuta ad assorbimento extragalattico (v. Maraschi et al., 1988); anche questo tema di ricerca ha avuto grande sviluppo negli anni successivi.
Partecipò inoltre a numerose campagne osservative relative a sorgenti altamente variabili per monitorare l’andamento della distribuzione spettrale simultaneamente a varie frequenze, con la finalità di stabilire dei vincoli per i modelli che si sviluppavano negli anni Ottanta. Le osservazioni utilizzarono satelliti per astronomia X quali EXOSAT, Beppo-SAX e ROSAT. Il contributo di Tanzi si rivolse soprattutto alle osservazioni ottiche e infrarosse, principalmente con i telescopi dell’ESO di La Silla (Cile), che portarono altresì ai primi studi sull’ambiente (clustering di galassie) intorno agli oggetti di tipo BL Lac (v. Falomo et al., 1990). Tali studi furono di primaria importanza per collocare questa classe di oggetti in un contesto di evoluzione cosmologica.
Dai primi anni Novanta Tanzi concentrò i suoi sforzi per la preparazione di una nuova missione spaziale nella banda UV, il progetto Spectrum UV, da montare su un satellite dell’agenzia spaziale sovietica (v., per esempio, Tanzi et al., 1997). Questo progetto non è arrivato a realizzazione essenzialmente a causa del disfacimento dell’URSS e del congelamento della ricerca spaziale in Russia negli anni Novanta.
Fonti e Bibl.: C. Dilworth et al., High energy electrons detected during solar flares, in Solar physics, 1972, vol. 23, n. 2, pp. 487-500; B. Carli et al., Preliminary results of measurements of atmospheric emission and absorption at infrared wavelength at the Gornergrat, in Memorie della Società astronomica italiana, 1976, vol. 47, pp. 101-108; L. Maraschi et al., Far UV observations of PKS2155-304, in Nature, 1980, vol. 285, pp. 555-557; E.G. Tanzi et al., Ultraviolet observations of AM Her, in Astronomy and astrophysics, 1980, vol. 83, pp. 270-274; A. Treves et al., Ultraviolet, X-ray and infrared observations of HDE226868=Cygnus X-1, in Astrophysical journal, parte 1, 1980, vol. 242, pp. 1114-1123; M.V. Penston et al., Detailed observations of NGC 4151 with IUE 1981, in Monthly notices of the Royal astronomical Society, 1981, vol. 196, pp. 857-887; L. Maraschi et al., Detection of extragalactic absorption in the ultraviolet spectrum of the BL Lac object PKS 2155-304, in Astrophysical journal, 1988, vol. 333, pp. 660-665; R. Falomo et al., On the close environment of BL Lac Objects, in Nature, 1990, vol. 345, 692-694; E.G. Tanzi et al., The Spectrum-UV mission: an international ultraviolet observatory, in Experimental astronomy, 1997, vol. 7, n. 4, pp. 345-359.