ENRICO I re di Portogallo
Ottavo figlio di Emanuele I, era lungi da ogni probabilità di occupare il trono. Seguì la carriera ecclesiastica, fu arcivescovo di Braga, di Évora e di Lisbona, e infine cardinale. Per istanza di suo fratello, Giovanni III, il papa Paolo III concesse l'istituzione del tribunale dell'Inquisizione in Portogallo (1536) e nel 1547 il cardinale Enrico fu nominato inquisitore maggiore. Allorché il re Sebastiano, all'età di tre anni, succedette all'avo Giovanni III, il cardinale esercitò la reggenza, prima con la regina vedova, Caterina d'Austria, poi da solo, dietro richiesta della stessa Caterina. Per suo mezzo, la compagnia di Gesù esercitò allora grande influenza negli affari del Portogallo e al fanciullo monarca fu dato per precettore il gesuita Luigi Gonsalves da Cámara. Intanto Sebastiano (v.) raggiunse la maggiore età; ma, sognando di fondare un grande impero nell'Africa, morì eroicamente nella battaglia di Alcazar-Quibir (1578). Fu allora che il cardinale E., sessuagenario, salì al trono: ma durante l'anno e mezzo del suo regno fu un susseguirsi di lotte politiche, suscitate per la questione dinastica. Il re-cardinale non avendo figli, varî erano i pretendenti, e sopra tutti potente Filippo II di Spagna, il quale fondava le sue pretese sul fatto di essere figlio di Isabella di Portogallo, figlia di Emanuele I. Alle Cortes di Almeirim i rappresentanti del popolo combatterono però la candidatura del re straniero, che E. già aveva indicato a suo successore; ma E. morì senza aver preso nessuna decisione. Così avvenne l'invasione di Filippo e quindi i sessant'anni di dominio castigliano.
Bibl.: Correspondencia de Felipe II con varias personas y principalmente con D. Christoval de Moura o Mora su embajador en... Lisboa, sobre asuntos concernientes a la sucessión de la corona de Portugal durante el Reinado del card. D. Enrique, in Colección de documentos ineditos para la hisotira de España, Madrid 1842 segg., VI, pp. 23-666.