Enrico II re d'Inghilterra
Citato da D. in If XXVIII 136 (Io feci il padre e 'l figlio in sé ribelli) per bocca di Bertram dal Bornio, il quale nella contesa tra E. e il figlio Enrico, il re giovane, tenne le parti di quest'ultimo e, secondo una leggenda accolta da D., fomentò le discordie familiari. La figura di E. rimane sbiadita, sovrastata com'è da quella di Bertram e, in definitiva, generica. Si può supporre, con buone probabilità, che, tranne per le voci ricorrenti a proposito di Bertram, D. non ne sapesse nient'altro: egli, infatti, non fa neanche il più lontano cenno alla grande contesa con Thomas Becket, che pure aveva avuto dei momenti altamente drammatici. Appare quindi evidente come D. delle cose inglesi non fosse molto informato, dato che anche per Enrico III si mantiene sulle generali.
E., figlio di Goffredo Plantageneto conte d'Angiò, e di Matilde, figlia di Enrico I, nacque nel 1133. Pur riconosciuto erede del regno d'Inghilterra, alla morte del nonno (1135) gli fu preferito Stefano di Blois. Investito dal padre del ducato di Normandia (1150), e alla sua morte (1151) erede dell'Angiò, della Turenna e del Maine, nel 1152 si acquistò anche l'Aquitania, sposando Eleonora, ripudiata da Luigi VII. Invase, quindi, l'Inghilterra e costrinse Stefano a riconoscerlo come successore (1153): alla morte di questi infatti fu incoronato senza difficoltà (1154). Riordinato all'interno il regno e rafforzati i domini esterni, tentò con le Costituzioni di Clarendon (1164) di sottomettere la Chiesa. L'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, già amico fedele del re e suo cancelliere, si ribellò e fuggì in Francia ove rimase sei anni. Pacificatosi con E. per opera del papa Alessandro III, rientrò in Inghilterra dove, ripreso il suo atteggiamento intransigente, fu subito ucciso (1170) da partigiani del re. Ottenuta l'assoluzione dal papa, con la promessa di una crociata, E. si dedicò ancora alla politica espansionistica completando nel 1172 la conquista dell'Irlanda. Gli ultimi anni della sua vita furono travagliati dalle lotte contro i figli ribelli sobillati dalla madre e da Filippo II di Francia. E. li battè più volte, ma, alla fine, nel 1189, fu sconfitto dal figlio Riccardo che si fece riconoscere come successore. Nello stesso anno morì. Di queste ultime vicende D. ebbe notizia, con ogni probabilità, dalla poesia di Bertram dal Bornio.
Bibl. - V. Crescini, Il c. XXVIII dell'Inferno, Firenze 1907; G. Ferretti, Il c. XXVIII dell'Inferno, ibid 1917; V. Rossi, Il c. XXVIII dell'Inferno, ibid 1931; L.F. Salzmann, Henry II, Londra 1917; R. Foreville, L'église et la royauté en Angleterre sous Henry II, Parigi 1943; J. Bossuard, Le gouvernement d'Henry II Plantagenet, ibid 1956.