Enrico IV, re di Francia
Il sovrano che ristabilì la pace dopo la notte di s. Bartolomeo
Nel corso del Cinquecento la Francia fu lacerata da violente guerre di religione tra cattolici e protestanti: le divisioni religiose indebolirono la monarchia francese, minacciata dalla volontà espansionistica della Spagna. Enrico di Borbone, salito al trono con il nome di Enrico IV, riportò la pace in Francia e soprattutto ristabilì l’unità del paese e il prestigio della monarchia
Nel periodo di maggiore diffusione della Riforma protestante in Europa, in Francia si era diffuso il calvinismo. I calvinisti francesi furono chiamati ugonotti, dalla parola tedesca Eidgenosse, che significa «confederati». Anche Enrico di Borbone era un ugonotto perché sua madre, diventata protestante, lo aveva educato al calvinismo; ed era anche un principe di sangue reale perché il re di Francia Francesco I era zio di sua madre. Nato nel 1553, Enrico aveva appena nove anni quando nel paese scoppiarono le guerre civili tra cattolici e protestanti ed era ancora un ragazzo quando fu acclamato capo del partito ugonotto in lotta contro la potente famiglia cattolica dei Guisa, vicina ai re di Spagna e molto influente a corte. In quegli anni, infatti, la Francia era governata da un re giovanissimo, Carlo IX, salito al trono nel 1560 ad appena dieci anni.
Tra il 23 e il 24 agosto (la notte della festa di s. Bartolomeo) del 1572 si scatenava a Parigi un terribile massacro contro gli ugonotti: voluto dai Guisa e da Caterina de’ Medici, madre di Carlo IX, provocò la morte di migliaia di persone. Enrico di Borbone si salvò perché sconfessò pubblicamente la sua fede calvinista. Tenuto prigioniero a corte per quattro anni, Enrico riuscì a scappare e a raggiungere le fila dell’esercito ugonotto di cui tornò a essere il capo.
Mentre le guerre di religione continuavano a indebolire e dividere la Francia, i Guisa stringevano un’alleanza lacerata da violente guerre di religione tra cattolici e protestanti: le divisioni religiose indebolirono la monarchia francese, minacciata dalla volontà espansionistica della Spagna. Enrico di Borbone, salito al trono con il nome di Enrico IV, riportò la pace in Francia e soprattutto ristabilì l’unità del paese e il prestigio della monarchia Enrico IV Il sovrano che ristabilì la pace dopo la notte di s. Bartolomeo con la Spagna, che minacciava di intervenire sul suolo francese e di intromettersi nel governo del paese. In una situazione sempre più incandescente il nuovo sovrano di Francia Enrico III, deciso a limitare anche con la forza il potere dei Guisa, strinse un’alleanza con Enrico di Borbone e lo nominò suo successore: Enrico III, infatti, non aveva eredi, né fratelli, né figli.
Nel 1589 Enrico III fu ucciso in un attentato organizzato dai Guisa: con lui si estingueva la dinastia dei Valois di Francia. Enrico di Borbone saliva al trono con il nome di Enrico IV, ma la guerra continuava e le forze cattoliche francesi si riorganizzavano grazie all’intervento militare degli Spagnoli. Per guadagnarsi il favore del popolo Enrico IV, deciso a riunificare il paese e a cacciare gli Spagnoli, sceglieva di convertirsi pubblicamente al cattolicesimo, e, dopo la conversione, entrava trionfalmente a Parigi nel marzo del 1594.
Dopo quarant’anni di guerre, il regno di Francia ritrovava la pace. Enrico IV voleva ricreare nel paese una forte coesione per rafforzare la monarchia all’interno e all’esterno, garantendo alla Francia una posizione di predominio in Europa. Per fare questo era necessario che le due fazioni religiose si ritrovassero entrambe unite nell’obbedienza alla monarchia e in un sentimento di comunità nazionale.
L’Editto di Nantes, firmato dal re nel 1598, mise fine alle guerre civili e religiose: agli ugonotti era concesso di praticare liberamente il proprio culto, ovunque tranne che a Parigi e nei dintorni, e venivano anche loro riconosciuti gli stessi diritti politici dei cattolici. Inoltre cento e più piazzeforti e fortezze furono poste sotto il controllo militare degli ugonotti per permettere loro di difendersi da eventuali attacchi.
Enrico IV fu un sovrano molto amato dai suoi sudditi: per l’eroismo mostrato nella riconquista del regno, per l’equilibrio nel governo del paese e per la sua avversione al fanatismo religioso. E per queste sue doti fu spesso paragonato a Ercole, l’eroe greco famoso per la forza eccezionale. Negli anni del suo governo, di fondamentale importanza fu la formazione di un gruppo di funzionari dello Stato d’origine borghese, molto legati alla corona. La loro ascesa sociale attraverso gli uffici amministrativi determinò forti tensioni con la nobiltà, che si sentiva minacciata dalla loro affermazione. Enrico IV morì Il 14 maggio 1610, pugnalato a morte da un fanatico frate cattolico.