MAYER, Enrico
Educatore e patriota, nato da padre tedesco e da madre francese in Livorno il 3 maggio 1802, morto ivi il 29 maggio 1877. Educato nella città natale, passò poi a Firenze dove fu uno dei collaboratori dell'Antologia. Stretto dal bisogno, divenne precettore dei figli del re del Württemberg e, più tardi, anche dei figli di Girolamo Napoleone. Durante i suoi numerosi viaggi all'estero ebbe occasione di conoscere molti esuli italiani, tra cui il Mazzini, col quale si legò in amicizia, pur non condividendone pienamente la fede politica. Aveva subito un breve periodo di prigionia a Roma nel 1840 per sospetti di propaganda rivoluzionaria. Nonostante certe pregiudiziali diffidenze sul neoguelfismo, finì con l'aderire al movimento riformatore di Pio IX e partecipò come volontario alla guerra del 1848. Ma né allora né dopo volle entrare nella vita politica attiva, né l'avrebbe potuto, non essendo naturalizzato cittadino toscano. Ottenne la cittadinanza italiana nel 1860; ma neppure allora accettò cariche pubbliche.
Membro attivo della Società per le scuole di mutuo insegnamento; in intimi rapporti col gruppo fiorentino del Vieusseux, del Capponi, del Lambruschini, del Thouar, oltre che con quello livornese del Guerrazzi, del Doveri, del Dini, fu efficace promotore dell'educazione popolare i Toscana, con la speciale preparazione datagli dai molti viaggi all'estero nei quali ebbe modo di conoscere il miglioramento dei metodi d'istruzione e d'educazione. Collaborò alla Guida dell'Educatore del Lambruschini e alla diffusione degli asili infantili in Livorno specie con la Frassi, con M. Calandrini, con S. Uzielli, col Dussauge. I rapporti col Mazzini e con l'Accademia labronica lo avviarono a curare, con F. S. Orlandini, la nota edizione lemonnieriana delle opere del Foscolo. Della sua esperienza d'educatore sono documento i Frammenti di un viaggio pedagogico (Firenze 1867), dove sono raccolti gli articoli precedentemente apparsi nella Guida dell'Educatore.
Bibl.: A. Linaker, La vita e i tempi di E. M., Firenze 1898, voll. 2; A. d'Ancona, Ricordi ed affetti, Milano 1908, pp. 270-296.