MONTAZIO, Enrico
Giornalista, nato a Portico di Romagna il 28 settembre 1816, morto a Firenze il 22 ottobre 1886. Il suo vero cognome era Valtancoli. Studiò lettere e medicina all'università di Pisa, ma si dedicò alla vita del pubblicista. Dopo aver collaborato a Firenze a varie pubblicazioni, fondò prima un periodico letterario, La Rivista di Firenze (1843) e poi un giornale politico, Il Popolano (1847), che, specialmente nel 1849, diventò espressione della più scalmanata demagogia, tanto da procurare al M. di essere condotto dinnanzi alla corte regia nel noto processo di lesa maestà, dove fu condannato alla pena dell'ergastolo per novanta mesi, per i violenti articoli scritti dopo la fuga del granduca. Commutatagli la pena nell'esilio, si recò a Marsiglia e poi a Parigi. Ivi dette la sua collaborazione a diversi periodici, e uno ne fondò egli stesso, L'Appel, mentre mandava corrispondenze a giornali notoriamente sovvenzionati dall'Austria; ond'è che s'ebbe biasimi e deplorazioni da patrioti italiani. Da Parigi passò a Londra, e anche qui trovò modo di esercitare il mestiere di giornalista, dirigendo la Presse de Londres e scrivendo articoli per quotidiani londinesi. Fallitogli nel 1860 il disegno di una spedizione di volontarî in soccorso di Garibaldi e tornato in Italia, diresse a Torino Il Mondo illustrato e La Rivista contemporanea, scrisse articoli e romanzi per varî giornali e, pur continuando a risiedere a Torino, uno ne fondò a Firenze, L'Italia contemporanea. A Firenze fece ritorno nel 1865 dopo il trasferimento della capitale e collaborò a giornali fiorentini e anche a qualche giomale straniero. Ma il più della sua attività diede a La Gazzetta d'Italia, adattandosi anche alle funzioni di traduttore di romanzi stranieri, quando non ne scriveva di proprî. Poligrafo inesauribile, egli era diventato negli ultimi anni di vita siffattamente venale da mettere la sua penna a servigio di chiunque lo pagasse; ond'è, che molta della sua produzione rimane sconosciuta. Incostante di carattere ed avido di guadagno, non ebbe alcuna dirittura politica.
Bibl.: A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Firenze 1879, p. 733 segg.; G. Rondoni, I giornali umoristici del triennio glorioso, Firenze 1494, p. 23 segg.; E. Gamerra, Lettere e documenti della prigionia di E. M. al Mastio di Volterra, in Rivista d'Italia, febbraio 1917.