Tazzoli, Enrico Napoleone
Sacerdote e patriota (Canneto, Mantova, 1812 - Mantova 1852). Ammesso al chiericato nel 1825, studiò a Mantova teologia e filosofia e nel 1836, ad appena ventiquattro anni, fu chiamato a insegnare filosofia nel seminario della città. Animato da sentimenti liberali, fu arrestato nel 1848 per aver pronunciato nel duomo una predica contro le devastazioni compiute dagli austriaci a Mantova nel 1630 con chiare allusioni agli eventi in corso. Rilasciato poco dopo, negli anni successivi si avvicinò a Mazzini e intensificò la sua attività politica. Nel 1850 promosse la creazione del Comitato rivoluzionario mantovano, di cui assunse la direzione, e cominciò a diffondere le cartelle del prestito nazionale ideato a Londra da Mazzini per finanziare le iniziative insurrezionali. Scoperta l’esistenza delle cartelle, la polizia austriaca risalì rapidamente a Tazzoli, che fu arrestato nel 1852 nella sua casa, dove vennero ritrovati gli elenchi dei sottoscrittori al prestito. Detenuto nel carcere della Mainolda, fu quindi condannato a morte per impiccagione insieme con altri congiurati e giustiziato sugli spalti di Belfiore. Prima della condanna Pio IX aveva imposto la sua sconsacrazione.