NOVELLI, Enrico
NOVELLI, Enrico (Yambo). – Nacque a Pisa il 5 giugno 1874 da Ermete, celebre attore di nobili origini, e da Lina Marazzi.
Cresciuto e formatosi a stretto contatto con l’ambiente teatrale, rivelò precocemente le sue doti di eclettico e prolifico scrittore (soprattutto di testi per ragazzi), di intraprendente giornalista e notevole disegnatore. Quale autore, si firmò sempre con lo pseudonimo Yambo. Dopo aver pubblicato a soli 16 anni il primo di una lunga serie di romanzi, Dalla terra alle stelle. Viaggio attraverso l’infinito (Firenze 1890), nel 1892 fondò e diresse la rivista settimanale Il Marciapiede e nel 1894 esordì come giornalista per La Sera di Milano.
Trasferitosi nel 1895 a Firenze, diede alle stampe dapprima la ‘leggenda’ Ugo il nero (Napoli 1896) e Capitano Audax (Roma 1896), quindi una delle sue opere narrative di maggiore successo, intitolata Due anni in velocipede. Avventure straordinarie di due ciclisti intorno al mondo (Genova 1899): palesemente ispirato a Jules Verne, il testo coniuga efficacemente il gusto per l’iperbole e la vivacità dell’invenzione diegetica con una brillante vena comico-parodica, inaugurando la cifra tonale e stilistica che avrebbe contraddistinto anche i migliori esiti della produzione successiva.
Fondato a Roma nel 1901 il mensile illustrato Il pupazzetto di Yambo, fu tra gli ideatori de Il Travaso delle idee e direttore del giornale umoristico Sancio Pancia. Consolidò in tal modo la già intrapresa attività giornalistica e pubblicistica, che nel corso degli anni lo avrebbe portato a collaborare, tra l’altro, con il Fanfulla, La Tribuna, Il Mattino, Il Resto del Carlino, e con i periodici Giornale illustrato dei viaggi, Don Chisciotte e Il Novellino (per il quale curò anche gli almanacchi illustrati).
Nel primo decennio del Novecento si dedicò instancabilmente alla produzione narrativa, pubblicando opere prevalentemente destinate al pubblico dell’infanzia e dell’adolescenza, corredate dalle sue illustrazioni: si tratta in particolare di romanzi di avventura o di contenuto pionieristicamente fantascientifico, nei quali, seguendo il magistero, oltre che di Verne, di Emilio Salgari, Herbert George Wells, Alberto Robida, il tono spesso «scanzonato e finanche goliardico» (Boero - De Luca, 2009, p. 96) è sostenuto da un ritmo narrativo incalzante e brioso. Tra i molti titoli (a partire da Gli eroi del Gladiator, Roma 1900), da menzionare anzitutto Le avventure di Ciuffettino (ibid. 1902), testo nel quale le vicissitudini del personaggio forse più noto e riuscito della sua intera produzione sono costruite soprattutto sulla base del modello collodiano (Spila, 1999, p. 75); Capitan Fanfara. Il giro del mondo in automobile (Roma 1904, ambientato tra India e Italia e alimentato dal mito primonovecentesco della macchina e della velocità, osservato però anche con una carica demistificatoria: Faeti, 1972, pp. 177 s.); Burchiello l’amico di Ciuffettino (Roma 1905); e ancora Manoscritto trovato in una bottiglia (ibid. 1905, in cui traspare il modello di Edgar Allan Poe: Boero - De Luca, 2009, p. 93), Il tesoro degli Incas (Roma 1906), Gli esploratori dell’infinito (ibid. 1906), La colonia lunare. Storia di un’ipotesi (Genova 1908) e Lo scimmiottino verde (Roma 1909). Infine, un romanzo politicamente più impegnato dal titolo La rivincita di Lissa (ibid. 1909), nel quale un misterioso personaggio, a bordo di una avveniristica aeronave, forte del sostegno dalla fantomatica ‘Lega dei fratelli’, riesce a suscitare la ribellione delle città italiane sottoposte all’occupazione austriaca, innescando una serie di avvenimenti che conducono alla conquista di Trento e Trieste da parte dell’Italia (Guagnini, 2000, pp. 97-99).
Al medesimo decennio risale inoltre sia la stesura di alcune parodie di opere di D’Annunzio (Il Pupazzetto della Francesca, Roma 1901; Il Pupazzetto di Yambo e la Figlia di Iorio, ibid. 1904; La trave, ibid. 1908, riscrittura de La nave: Cipolla, 2005), sia la scrittura di testi teatrali – soprattutto commedie – per i quali poté avvalersi anche della prestigiosa presenza sulla scena del padre: da ricordare in particolare Un onorevole in vacanza (1901), Evviva l’automobile! (Roma 1904), La principessa Stella (ibid. 1908), Cagliostro (ibid. 1909), Papà Gennaro (ibid. 1910), cui fecero immediatamente seguito Fiorenza mia! (Firenze 1911, con prefaz. di Massimo Bontempelli) e La novella del calcio (ibid. 1912).
Sposatosi nel frattempo con Lucia Berretti (nel 1903; si unì, poi, in seconde nozze ad Adelina Pieri), e assunto stabilmente come giornalista de La Nazionedi Firenze (per la quale fu anche inviato di guerra durante il primo conflitto mondiale: v. Ciuffettino alla guerra, Firenze 1916), proseguì indefessamente nella carriera di illustratore (già impreziosita per es. dai disegni per Gordon Pym di Poe, Roma 1900, e per I viaggi di Gulliver di Swift, ibid. 1905) e di narratore, percorrendo ancora i prediletti filoni dell’avventura, della fantascienza e della letteratura per l’infanzia. Oltre alla trilogia composta da Fortunato per forza. Avventure incredibili (ibid. 1908), Il re dei mondi (ibid. 1910) e La banda di Carlo Bousset (ibid. 1911), nella quale affiorano profetiche anticipazioni dell’imminente scenario bellico, diede alle stampe, tra l’altro, I filibustieri della Lumaca (ibid. 1910), L’anello dei faraoni (ibid. 1911), Atlantide. Viaggi straordinari del 20. Secolo (ibid. 1912), L’atomo (ibid. 1912), Ruggero il rosso. Storia di un brigante (ibid. 1912), Gomitolino (Torino 1913), Cuoricino (Roma 1918), senza trascurare contemporaneamente la scrittura teatrale (per es. la ‘fantasia comica’ La cometa, Milano 1915, recitata da Ettore Petrolini: v. Bibliografia, 1996, p. 110).
Curioso e instancabile sperimentatore, si cimentò anche nell’appena sorta arte cinematografica: oltre a lavorare come soggettista, sceneggiatore e regista per la Latium di Roma, nel 1914 fondò a Genova la Giano Films e nel giro di pochi anni girò alcune pellicole: Otello e Il crocifisso d’ottone (1909); Un matrimonio interplanetario, 10.000 Km. per una lettera, Ciuffettino (1910); Atroce riscatto, Addio felicità!, L’eredità della laguna (1914); infine Il più grande amore e, dall’omonima commedia, Fiorenza mia! (1915). Da non dimenticare, infine, che dal 1919 fino alla morte si dedicò con grande successo anche al teatro di marionette con I fantocci di Yambo.
Ideologicamente vicino al fascismo, come si può evincere anche da slanci nazionalistici e propagandistici intrisi di un certo ‘arditismo’ (Faeti, 1972, p. 183), negli anni Venti e Trenta non solo incrementò la già ricca produzione di opere narrative precipuamente destinate ai ragazzi (Mestolino, Firenze 1923; Alla scoperta del paese che non c’è, Bologna 1924; Le storie di Tizzoncino, Firenze 1927; Il giro del mondo in 80 mesi, Milano 1929; Le avventure della pellicola che non finisce mai, Firenze 1929; Ciuffettino balilla, ibid. 1931; Viaggi e avventure attraverso il tempo e lo spazio, ibid. 1933), ma continuò anche a dedicarsi al teatro (oltre alla commedia Maremma, ibid. 1933, si segnalano per es. le fiabe Ciuffettino mio! e La Bella e la Bestia, ibid. 1926 e 1927) e al giornalismo (dal 1927 divenne direttore de Il Nuovo Giornale), cimentandosi anche nella stesura di romanzi a sfondo storico (Il diavolo nella cupola, Milano 1930; Il falco della Val d’Orcia, ibid. 1939, su Ghino di Tacco; Santa pirateria, Firenze 1939, sull’impresa di Fiume).
Elemento non secondario della febbrile attività artistica di Yambo fu anche, in questo stesso giro di anni, la stesura (testi e disegni) di fumetti, dati alle stampe soprattutto per Topolino (per es. Gli uomini verdi, 1935; I pionieri dello spazio, 1936) e per l’Avventuroso (per es. Oltre le frontiere della civiltà, 1939) e, tra il 1935 e il 1938, la realizzazione di disegni inseriti nei volumi a carattere divulgativo della collana «Impara anche questa» edita da Vallecchi. Da segnalare anche che nel 1933 curò per l’EIAR la rubrica radiofonica Dialoghi con Ciuffettino.
Tra le molte opere degli ultimi anni della sua vita, si segnalano Il grande Priccicò (Milano 1942) e Ciuffettino re (ibid. 1942 ); le ‘fiabe’ Il mulino stregato e Il lupo rosso (entrambe Firenze 1942); i romanzi storici L’ombra del reuccio biondo (su Corradino di Svevia, ibid. 1942), Madonna fiorentina (ibid. 1943), Scaramuccia (ibid. 1943) e, di ambientazione risorgimentale, Fiamme (postumo, ibid. 1944).
Morì a Firenze il 29 dicembre 1943, stroncato da un infarto durante un bombardamento.
Opere: Per una più completa rassegna delle numerose opere di Yambo (in parte raccolte in Tutto di tutto. Novelle, fiabe, giuochi, commedie, scherzi, Milano 1928), v. la Bibliografia, inYambo: un eclettico tra due secoli (catal.), a cura di B. Dell’Aquila et al., Torino 1996, pp. 106-112.
Fonti e Bibl.: N. Ruspantini, Yambo, Rovigo 1955; A. Faeti, Guardare le figure. Gli illustratori italiani dei libri per l’infanzia, Torino 1972, pp. 173-186; M. Novelli, Ricordiamo Yambo, Firenze 1982; Yambo, con introd. di A. Faeti, Bologna 1987; C. Spila, Le avventure di Ciuffettino, in Letteratura italiana (Einaudi), Diz. delle opere, I, Torino 1999, p. 75; L. Ricci, L’italiano per l’infanzia, in Lingua e identità. Una storia sociale dell’italiano, a cura di P. Trifone, Roma 2006, pp. 269-294: in partic. 283 s. (su Ciuffettino balilla); E. Guagnini, Alcuni aspetti dell’influenza di Verne sulla cultura letteraria italiana e il caso Yambo, in Id., Viaggi d’inchiostro. Note su viaggi e letteratura in Italia, Udine 2000, pp. 85-101; F. Giromini, Le avventure di capitan Yambo, in Wuz, 2002, n. 8, pp. 28-35; F. Appel, I ciclisti nel fosso: la bicicletta nella letteratura italiana tra Ottocento e Novecento, in Avanguardia, 2004, n. 26, pp. 19-40; A. Cipolla, I figli della ’Figlia di Iorio’. Parodie letterarie e parodie teatrali, in I cento anni de “La figlia di Iorio”, Atti del convegno di studio, Chieti… 2004, a cura di E. Di Carlo, in Studi medievali e moderni, IX (2005), 1, pp. 207-218; M. Masoero, In bicicletta con Yambo, in Id., Guido Gozzano. Libri e lettere, Firenze 2005, pp. 41-47; G. Crimi, Burchiello e le sue metamorfosi: personaggio e maschera, in Auctor/Autor. Lo scrittore personaggio nella letteratura italiana, a cura di G. Corabi - B. Gizzi, Roma 2006, pp. 89-119 (in partic. pp. 106 s., su Burchiello l’amico di Ciuffettino); F. Appel, Mondi dentro mondi. Sull’uso della scienza nella letteratura per l’infanzia, in Libri e riviste d’Italia, 2007, n. 1, pp. 51-60 (su L’atomo); D. Lotti, Yambo sulla luna di Verne e Méliès…, in Immagini. Note di storia del cinema, 2008, n. 1, pp. 119-143; P. Boero - C. De Luca, La letteratura per l’infanzia, Roma-Bari 2009, pp. 93-96.