QUATTRINI, Enrico
QUATTRINI, Enrico. – Nacque a Rosceto di Todi il 20 dicembre 1863, da Pasquale e da Maria Grossi (Ricci, 2014-15, p. 9). Nel 1875 s’iscrisse all’istituto Artigianelli Crispolti di Todi, dove frequentò i corsi di disegno di Alessandro Zucchetti, il quale poi ottenne dal Comune che Quattrini fosse mantenuto agli studi presso l’Accademia di belle arti di Perugia. Dal 1880 la frequentò per tre anni, seguendo i corsi dello scultore Guglielmo Ciani (Settembre, 1954; Ricci, 2014-15, p. 11).
Nel 1893 partecipò all’Esposizione nazionale di belle arti di Roma, come risulta dal relativo catalogo. Fra il 1895 e il 1900 è databile un busto in terracotta di Giuseppe Zanardelli (Todi, Archivio storico comunale; Petrillo, 2006, p. 267). Nel 1899 realizzò il modello per la colossale statua in marmo La Legge (Roma, palazzo di Giustizia, scalone del cortile d’onore). Nel 1900 vinse il concorso per il gruppo scultoreo in marmo La Giustizia tra la Forza e la Legge (Roma, palazzo di Giustizia, timpano dell’ingresso principale; Pagliai, 1984, pp. 256 s., 260 nn. 4-5, 8-11).
Nel 1904 sposò Angelina De Angelis, sorella del pittore Domenico (1852-1904; Ricci, 2014-15, p. 140).
Nel 1910 portò a termine la lunetta centrale sopra il portale del Duomo di Arezzo che rappresenta Il miracolo di s. Pietro che risana uno storpio nel Tempio di Gerusalemme (Lancellotti, 1910, pp. 474 s., 477)
Nel 1911 venne nominato accademico di S. Luca (Buonazia, 2000b, p. 755). Nel 1916 il suo bozzetto per il monumento a Pio X nella basilica di S. Pietro non venne scelto dalla commissione perché realizzato di dimensioni maggiori rispetto alla nicchia entro la quale avrebbe dovuto essere collocato (Lancellotti, 1917, pp. 69 s.). A nulla valse il ricorso presentato dall’artista al presidente, il cardinale Rafael Merry del Val, ma sembra che proprio in seguito a questo episodio Benedetto XV, che apprezzava molto il suo lavoro, gli affidò l’incarico di eseguire il monumento del cardinale Mariano Rampolla del Tindaro (1917-29; Roma, chiesa di S. Cecilia in Trastevere, cappella Rampolla; Ceccopieri Maruffi, 1996, pp. 142-149).
Nel 1918, in occasione del quarantesimo anniversario del suo sacerdozio, gli alunni del collegio Capranica di Roma fecero omaggio a Benedetto XV di una statuina dorata raffigurante S. Agnese. L’opera, che attualmente presenta una doratura abbastanza ossidata, è stata firmata da Quattrini e dal cesellatore Guido Galli (Città del Vaticano, Musei Vaticani, depositi).
Fra il 1918 e il 1919, con una sottoscrizione internazionale, si raccolse una notevole somma per realizzare il monumento a Benedetto XV, inizialmente previsto in marmo ma poi realizzato in bronzo (Istanbul, giardino della cattedrale cattolica dello Spirito Santo; Archivio segreto Vaticano, Segreteria di Stato, 1919, prot. 91338, cc. 245-258; prot. 89771, c. 35, lettera di A.M. Dolci a Benedetto XVI, 2 aprile 1919).
Per contratto, Quattrini avrebbe dovuto terminare tutto il monumento nel 1920, ma per le richieste economiche esose degli artigiani abbozzatori (Archivio segreto Vaticano, Segreteria di Stato, rubrica 257, anno 1922, f. 1, c. 28, aprile 1921) non rispettò i tempi e presentò, senza alcuna autorizzazione ecclesiastica, un secondo bozzetto, più costoso, suggerendo di aprire un’ulteriore sottoscrizione (Segreteria di Stato, 1922, rubr. 257, f. 1, cc. 26 s., lettera di A.M. Dolci al cardinale Pietro Gasparri, 1° febbraio 1920, corretto in 1921), nonostante la difficile situazione economica del dopoguerra (Archivio segreto Vaticano, Segreteria di Stato, Spogli Curia, Spogli cardinali, A.M. Dolci, b. 1, doc. 1: Compte rendu des entrées et des dépenses...).
Nell’autunno del 1921 il monumento venne terminato e spedito a Costantinopoli per l’inaugurazione solenne dell’11 dicembre successivo, in segno di riconoscenza verso il pontefice per il suo impegno in favore della pacificazione dei popoli.
Nel 1923 venne inaugurato il monumento in bronzo a Pietro Vannucci, detto il Perugino (Perugia, piazza Umberto I, attuale giardino Carducci; Inaugurazione..., 1924). Nel 1924 Quattrini risulta fra i partecipanti al concorso per il monumento di Benedetto XV nella basilica di S. Pietro, ma, pur riconoscendo la genialità dell’artista e lodando i suoi bozzetti, la commissione non li giudicò «pratici» per essere realizzati e alla fine scelse Pietro Canonica (Archivio della Fabbrica di San Pietro, Arm. 75, b, n. 116, cc. 51, 56-59).
Fra il 1923 e il 1926 realizzò il monumento di Alberto del Gallo di Roccagiovine e Giacinta Campello della Spina, che raffigura, in un altorilievo di marmo, i due coniugi affacciati a un’edicola a forma di piccolo palco teatrale (Mandela, chiesa di S. Vincenzo Ferrer, parete destra). Essendo il marchese ancora vivente, com’era consuetudine, e per suo espresso volere, alcuni dettagli del monumento vennero lasciati allo stato di abbozzo per essere terminati solo dopo la sua morte, nel 1947 (Mandela, archivio privato), dopo uno smuramento e una successiva ricollocazione.
Nel 1927 venne inaugurato il monumento ai caduti di Gualdo Tadino (piazza Garibaldi, poi trasferito nei giardini di largo Porta Romana; Bicchielli - Guidubaldi, 2013, pp. 53-56). Sempre nel 1927 portò a termine la statua bronzea di Pio XI (Milano, Biblioteca Ambrosiana, inaugurata nella sala di consultazione, ora nell’ambulacro; Cronaca contemporanea, 1927, pp. 83 s.).
Nei primi anni Trenta realizzò due busti di Pio XI, probabilmente tratti da un unico modello, con poche varianti, conservati entrambi nei Musei Vaticani (quello in marmo nell’atrio della Pinacoteca, quello in bronzo alla sommità della scala elicoidale).
Nel 1931 la stampa lo ritraeva come un artista schivo, che non amava parlare delle sue opere e non esimeva da critiche costruttive le sculture del figlio Carlo, con il quale condivideva il lavoro e lo studio al Gianicolo (di Val Verde, 1931, pp. 193 s.).
Nel 1934 si diede molta risonanza al collocamento, nella basilica di S. Pietro, del gruppo scultoreo di S. Maddalena Sofia Barat (navata centrale, parete nord, primo pilastro da est). Nel 1937 Quattrini era ormai definito come «lo scultore più illustre della Chiesa di Roma» (Gli scultori..., 1937, p. 378). Nel 1939 venne inaugurato il monumento del cardinale Willem Marinus van Rossum, nella chiesa del convento di Witten in Olanda (Il monumento..., 1939).
In quell’anno Quattrini era domiciliato in via Fonteiana 3 e si fregiava, nel biglietto da visita, dei titoli di accademico di S. Luca e dei Virtuosi al Pantheon (Archivio della Fabbrica di San Pietro, Arm. 74, b. 11, 203 b, c. 883).
Realizzò i bozzetti per il monumento a Pio XI in S. Pietro, ma nell’aprile del 1940 in un incidente d’auto essi vennero danneggiati a tal punto da non poterli presentare (Archivio della Fabbrica di San Pietro, Arm. 74, b. 11, n. 203 b, in partic. cc. 470, 826, 879-883, e in particolare Quattrini, lettera del 1° marzo 1940).
Nel 1949, ormai ultraottantenne, terminò la statua di S. Giovanna Antida Thouret (basilica di S. Pietro, transetto settentrionale, parete est, in alto) insieme al figlio Carlo, al quale, secondo gli studiosi, è da attribuire gran parte dell’esecuzione dell’opera (Buonazia, 2000a, p. 663).
Morì a Roma il 26 aprile 1950.
Alcune opere di Quattrini si conservano nel palazzo di Giustizia di Roma, in varie sedi del Comune di Todi e in varie chiese italiane. Pochi suoi lavori risultano comparsi finora sul mercato (fra questi si segnala uno studio a olio su tela del sopraccitato monumento del cardinal Rampolla, venduto dalla casa d’aste Pandolfini di Firenze il 13 giugno 2007).
Fonti e Bibl.: Città del Vaticano, Archivio della Fabbrica di San Pietro, Arm. 75, b. 116, cc. 51, 56-59; Arm. 74, b. 11 (I-IV), 203 b, cc. 470, 724, 732, 735, 739, 826, 879-883; Archivio segreto Vaticano, Segreteria di Stato, 1916, rubr. 611, Commissioni e comitati, Commissione per il monumento a Pio X, ricorso dello scultore Q., prot. 17275, 8 giugno 1916; 1919, prot. 91338, cc. 245-258 (lettere e trascrizioni di articoli della stampa internazionale); 1919, rubr. 257, f. 1, prot. 89771, c. 35: A.M. Dolci, lettera a Benedetto XV, 2 aprile 1919; 1920, rubr. 257, f. 2, prot. 7854, c. 58: lettera di A.M. Dolci, 2 giugno 1920; 1922, rubr. 257, f. 1, cc. 24-94 (lettere e documenti), A.M. Dolci, lettera al cardinale Gasparri, 1° febbraio 1920 (ma 1921), cc. 26 s., E. Quattrini, aprile 1921, cc. 28 s; Mandela, archivio privato (registro con alcuni autografi); Roma, Galleria nazionale d’arte moderna, Archivio bioiconografico, Q. E. (articoli di stampa), L. Settembre, E. Q. scultore accademico, 18-24 ottobre 1954 (ritaglio di stampa).
A. Lancellotti, La nuova facciata del Duomo d’Arezzo, in Emporium, 1910, vol. 31, n. 186, pp. 474 s., 477; Id., Cronachetta artistica, in Emporium, 1917, vol. 45, n. 265, pp. 69 s., 72; A. Presenzini Mattoli, Profili di espositori, in Griffa! Periodico d’arte, I (1920), 8, p. 4 (ripubbl. in Griffa! Una rivista futurista del 1920, a cura di M. Duranti - A. Pesola, Roma 2010, pp.n.n.); Inaugurazione del monumento a Pietro Perugino..., Perugia 1924; Cronaca contemporanea, in La civiltà cattolica, LXXVIII (1927), 2, pp. 83 s.; R. di Val Verde, Il sentimento cristiano e religioso nella scultura di E. Q., in La cultura moderna. Natura e arte, XL (1931), 4, pp. 193-204 (con fotografie delle opere); La statua della Barat, in Il Messaggero, 5 agosto 1934; Un nuovo colosso di 25 tonnellate, in Il Giornale d’Italia, 7 luglio 1934; Gli scultori E. e Carlo Q., in La cultura moderna. Natura e arte, XLVI (1937), 7, pp. 378-380; Il monumento di E. Q. al Cardinale Van Rossum, in Il Giornale d’Italia, 26 maggio 1939; A. Riccoboni, Roma nell’arte: la scultura nell’evo moderno. Dal Quattrocento ad oggi, Roma 1942, pp. 470-472; D. Pagliai, Le vicende della decorazione del palazzo di Giustizia, in Roma capitale 1870-1911. Architettura e urbanistica. Uso e trasformazione della città storica, XII, Venezia 1984, pp. 255-260; F. Ceccopieri Maruffi, Benedetto XV e lo scultore E. Q., in Strenna dei Romanisti, 1996, n. 57, pp. 137-149; I. Buonazia, Il transetto settentrionale. Parete est..., in La basilica di San Pietro in Vaticano, a cura di A. Pinelli, II, Modena 2000a, p. 663; Ead., Navata centrale. Parete nord..., ibid., 2000b, pp. 754 s.; S. Petrillo, E. Q., schede delle opere, in Arte in Umbria nell’Ottocento, a cura di F.F. Mancini - C. Zappia, Milano 2006, pp. 265, 267, 270-272, 274-276; F. Bicchielli - M. Guidubaldi, La grande guerra dei gualdesi, s.l. 2013, pp. 53-56; A. Ricci, E. Q. (1863-1950). Uno scultore di successo a Roma tra naturalismo e fasti neobarocchi, tesi di laurea, Università degli Studi di Perugia, a.a. 2014-15 (relatore professor S. Petrillo; con bibliografia e documenti).