Vila-Matas, Enrique
Vila-Matas, Enrique. ‒ Scrittore spagnolo (n. Barcellona 1948), autore di romanzi, racconti, articoli e saggi. Ha iniziato ad affermarsi come scrittore negli anni Settanta con La asesina ilustrada (1977; trad. it. L’assassina letterata, 2004), ma il successo internazionale è arrivato nel 1985 con Historia abreviada de la literatura portátil (trad. it. 1989). La sua opera ironica e provocatoria, raffinata e ossessiva, caratterizzata da uno stile sobrio ma capace di alternare impennate liriche a frasi lapidarie, di insinuare effetti comici in conversazioni pungenti e disperate, lo rende uno degli scrittori più geniali ed eccentrici in Europa e non solo. Tradotto in ventinove lingue, ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio Rómulo Gallegos (2001), il prix Médicis étranger (2003) e, in Italia, il premio Mondello (2009) e il premio Bottari Lattes Grinzane (2011). Con El viaje vertical (2000; trad. it. 2006) conduce i lettori nell’insidiosa navigazione che il protagonista effettua dentro se stesso, tra memoria e fantasmi. L’identità, e in qualche modo il viaggio, sono ancora temi portanti nel Doctor Pasavento (2005; trad. it. 2008): centrale è la rinuncia di sé, così come si viene percepiti dagli altri, e la ripugnanza del successo, del riconoscimento, del potere. Torna al racconto – genere che ha contribuito in modo determinante al suo successo – con Exploradores del abismo (2007; trad. it. 2011), che riunisce diciannove storie caratterizzate da personaggi costretti a esplorare l’oltre, a guardare al di là dei limiti umani, morali, sociali o fisici. Fa la parodia dell’apocalittico e allo stesso tempo riflette sulla fine di un’epoca della letteratura il successivo Dublinesque (2010; trad. it. 2010): il protagonista è un editore che parte per Dublino con un manipolo di amici per celebrare il funerale dell’era Gutenberg, l’era del libro cartaceo (la data del viaggio è il 16 giugno, ovvero il Bloomsday, il giorno in cui si svolge l’Ulysses di J. Joyce). Del 2012 è infine Aire de Dylan (trad. it. 2012), romanzo denso e originale, in cui compare un rapporto padre-figlio che lascia intravedere un autoironico V. in dialogo con il giovane scrittore che fu, e un’immersione nella precarietà del nostro tempo.