ENTELLA
(῎Εντελλα)
(XIV, p. 33)
Città della Sicilia, a ovest del Belice sinistro (antico Crimiso), di cui restano le rovine in località Rocca d'E. (Contessa Entellina, Palermo).
Fondata, secondo la tradizione, da Aceste e dal troiano Entello fu, con Segesta ed Erice, una delle tre maggiori città elime. La città sembra aver goduto una sua autonomia politica, grazie all'appoggio di Cartagine, fino al 404 a.C., anno in cui fu occupata da mercenari campani, che ne uccisero col tradimento la popolazione maschile. E., durante l'intero 4° secolo a.C., visse le tormentate vicende delle città ''campane'' di Sicilia, ora sotto Cartagine, ora sotto Siracusa. Occupata da Dionisio di Siracusa nel 397 a.C., caduta in seguito sotto Cartagine, fu riconquistata dai Siracusani nel 368 a.C. Data la sua importanza strategica, fu ripresa dai Cartaginesi nel 345 a.C.; liberata da Timoleonte nel 342-41, tornò sotto Cartagine per la pace che seguì alla vittoria timoleontea sul Crimiso (339 a.C.). Liberata in seguito da Agatocle, tornò sotto Cartagine nel 306 a.C. per essere infine conquistata dai Romani durante la prima guerra punica. La città, che aveva emesso moneta in argento e bronzo nel 4° secolo a.C., perse progressivamente importanza; scarseggiano le notizie storiche su E. romana e mancano su E. bizantina, fino al 1062 d.C., quando il castrum Antilium fu assalito da Ibm Thumna, alleato degli Altavilla. Nel 1182 un decreto per il Monastero di Santa Maria Nuova di Monreale non ricorda che hedificia diruta que sunt subtus castellum Hantelle. La ribellione degli abitanti arabi di E. determinò la dura repressione di Federico ii, che ne deportò i superstiti nel 1223 e nel 1245 a Lucera in Puglia, segnando così la fine della città.
Nuova luce sulla storia dell'E. ellenistica, di cui si conosceva peraltro la monetazione in argento e in bronzo, hanno gettato vari decreti in bronzo, di età agatoclea, provenienti da scavi clandestini. Editi per la prima volta nel 1980, i decreti hanno fornito dati significativi sulle vicende della città nel 4° secolo a.C., le sue alleanze, i suoi ordinamenti, l'urbanistica (tempio di Estia, bouleuterion, teatro). La ricerca archeologica a E. è iniziata nel 1983, a opera di una missione di scavo della Scuola normale superiore di Pisa. Gli scavi, tuttora in corso, hanno finora evidenziato la fase ellenistica (4°-3° secolo a.C.) e la fase arabo-normanna. Appartengono al primo periodo alcuni edifici pubblici monumentali, mentre la fase arabo-normanna è caratterizzata da due castelli su Pizzo della Regina e a quota 542, quest'ultimo in corso di scavo. Sempre alla fase araba appartiene la necropoli extramurana a sud della città, che ha rivelato la prima necropoli della Sicilia musulmana, con deposizioni in fosse terragne, in cui il volto degli inumati, in decubito laterale destro, è rivolto alla Mecca. La necropoli araba utilizza un'area che ha altresì restituito tombe del 6°-3° secolo a.C. La precoce ellenizzazione di E. è ora attestata dal rinvenimento di un'epigrafe greca, bustrofedica, in alfabeto selinuntico. Vedi tav. f.t.
Bibl.: F. Chisesi, Entella, il Crimiso e la battaglia di Timoleonte, in Rendic. Accad. Lincei, s. 6, 5 (1929), pp. 255-84; F. Aloisio, Rocca d'Entella, Mazara 19402; G. Nenci, Sei decreti inediti da Entella, in Annali Sc. Norm. Sup. Pisa, s. 3, 10 (1980), pp. 1271-75; AA. VV., Materiali e contributi per lo studio degli otto decreti da Entella, ibid., s. 3, 12 (1982), pp. 771-1103; AA.VV., Entella. Ricognizioni topografiche e scavi 1983-1986, ibid., s. 3, 16 (1986), pp. 1075-1104; AA.VV., Entella. Ricognizioni topografiche e scavi 1987, ibid., s. 3,18 (1988), pp. 1040-120.