ENTEROSTOMIA (dal gr. ἔντερον "intestino" e στόμα "bocca")
È l'operazione chirurgica mediante la quale s'apre al contenuto intestinale una via verso l'esterno. È indicata a scopo d'alimentazione artificiale (duodenostomia, digiunostomia), ma più spesso in casi d'occlusione intestinale; in tale circostanza si fissa alla parete addominale e quindi s'apre l'ansa soprastante l'ostacolo o una delle anse intestinali più distese, attraverso un'incisione laparotomica nella fossa iliaca destra, più di rado nella sinistra. Se l'ansa è eccessivamente distesa, è opportuno anzitutto pungerla e svuotarla almeno in parte del contenuto gassoso e liquido; si fa poi con punti siero-sierosi la fissazione al peritoneo parietale d'un tratto di superficie intestinale o dei due piedi dell'ansa che si sia tutta fatta uscire dall'addome. L'apertura si può fare immediatamente o dopo 24 ore (enterostomia in due tempi), introducendo nel lume un tubo di gomma attorno al quale si stringe una sutura a borsa di tabacco.
Si costituisce così una fistola intestinale (fistola stercoracea se stabilita nel colon) che dovrà poi essere chiusa quando sia cessata l'indicazione della stomia (fig.1). Se invece l'ansa esteriorizzata viene aperta mediante sezione trasversale, interrompendo la continuità del lume intestinale, anziché una fistola si costituisce un vero e proprio ano preternaturale (ano contro natura, ano artificiale). Questo può essere definitivo, ad es. in casi di tumori inoperabili, o temporaneo se a un dato momento sarà chiuso (fig. 2).
La cura dell'ano preternaturale è più complessa di quella della fistola intestinale. Infatti, per questa basta escidere un'ellissi cutanea attorno all'orificio fistoloso, liberare l'ansa dalle aderenze con la parete addominale, cruentarla ai limiti dell'orifizio parietale e suturare questo in direzione trasversale; per curare invece l'ano preternaturale, è necessario liberare i due capi dalle aderenze con la parete, così da renderli mobili e avvicinabili senza trazione e, ben preparate le superficie di sutura, eseguire un'entero-anastomosi capo a capo, a due piani di sutura. Per formare un ano artificiale definitivo sono stati proposti metodi molteplici, allo scopo soprattutto d'assicurarne la continenza; e in realtà è possibile in molti casi creare sfinteri artificiali coi muscoli della parete addominale, o, meno bene, creare ostacoli valvolari alla fuoriuscita del contenuto intestinale.