entrata (intrata)
Il sostantivo è presente in tutte le opere di D., fatta eccezione per il Paradiso. Il maggior numero di presenze, sette, è nel Fiore.
Appare come sostantivo concreto in If VIII 81 " Usciteci ", gridò: " qui è l'intrata ", dove vale proprio " ingresso ", con diretto riferimento alla porta della città di Dite; in Pg IX 51 vedi l'entrata là 've [il balzo che chiude dintorno il Purgatorio] par digiunto, indica l'ingresso al Purgatorio vero e proprio, cui si allude anche poco più oltre (v. 62); e sempre come sostantivo concreto - ma con uso per lo più figurato - in Fiore XXII 8, LXXI 3, LXXIV 2, CCXXXII 4 e 8. In due versi consecutivi del Detto (279 e 280 i' non ho entrata / ched i' per quell'entrata / potesse entrar un passo), ha valore concreto nel secondo, mentre nel primo vale " accesso ", " possibilità di entrare ".
Un passo controverso è quello di If V 5 essamina le colpe ne l'intrata. L'imitazione virgiliana (Aen. VI 42 " in limine primo "), da quasi tutti i commentatori riconosciuta, sembra conferire al termine il valore di sostantivo concreto in funzione di complemento di luogo: " all'ingresso ", " sulla porta ", a preferenza dell'altra interpretazione con valore verbale, " quando si entra ", " nel momento e nel punto in cui si entra ".
È sostantivo astratto in Vn XXX 1 quasi come entrata de la nuova materia che appresso vene, per indicare l'inizio di un nuovo argomento, il punto in cui si comincia una nuova trattazione; così in Cv I I 17 a l'entrata de la mia gioventute (con riferimento all'inizio degli anni giovanili), analogo al passo di IV XXIV 10 questa entrata conviene avere di necessitade certe cose, in cui si allude alla prima etade che è porta e via per la quale s'entra ne la nostra buona vita, com'è chiarito nel periodo precedente.
D'icastico valore realistico è l'espressione di Fiore CCXXIX 13 ma i' non potti, ch'ell'era sì stretto / l'entrata, che 'l fatto andò in falligione.
Uso raro - suggerito probabilmente dalle esigenze linguistiche della nascente borghesia mercantile - è quello di Fiore CXIII 11 ma son vivuti sol di lor entrata, dove ha il significato specifico di " denaro che entra ", cioè di " guadagno ".