entro
. Di largo impiego, sia come preposizione che come avverbio; è in concorrenza con ‛ dentro ', da cui soprattutto si distingue in quanto si accompagna quasi sempre con altra preposizione (preceduto o seguito), o con altro avverbio, che per lo più hanno valore rafforzativo o ulteriormente determinativo; è inoltre più usato di ‛ dentro ' come avverbio.
1.1. Come preposizione è preceduto: a) da ‛ per ', con diversi valori, in If XVI 120 per entro i pensier miran col senno; Pg IV 31 Noi salavam per entro 'l sasso rotto; VIII 58 per entro i luoghi tristi / venni stamane; XXII 140 una voce per entro le fronde / gridò; XXVI 34 così per entro loro schiera bruna / s'ammusa l'una con l'altra formica, e XXVII 64, XXXI 22; Pd II 34 Per entro sé l'etterna margarita / ne ricevette (va osservato anche che qui e. si unisce direttamente a sé); VII 94 Ficca mo l'occhio per entro l'abisso; XXIII 94 per entro il cielo scese una facella; b) da ‛ di ' o ‛ da ' (sempre con apostrofo), in If XXVII 95 Costantin chiese Silvestro / d'entro Siratti (la '21: dentro), e in Pd VI 12 d'entro le leggi trassi il troppo e 'l vano (vedi anche 3.5.).
È preceduto da ‛ in ', ma si tratta di un caso avverbiale, in If XXXIII 96 si volge in entro a far crescer l'ambascia.
Ancora come preposizione, è seguito: a) in un caso solo da ‛ a ', in Rime dubbie XVI 20 mi s'è posata / entro a la mente; b) in tre casi da ‛ in ', in Vn XXIII 13 sì mi cessò la forte fantasia entro in quello punto ch'io volea dicere, e, caso analogo, XXXIV 8 3; in Rime LXVII 7 sento... / raccoglier l'aire del sezza' sospiro / entro 'n quel cor che i belli occhi feriro.
1.2. Come avverbio, si unisce con ‛ là ', ‛ qua ', ‛ quinci ' (che sempre lo precedono), in Rime L 22, If II 87, VIII 71, X 17, XXIX 89, XXXII 113, Pg XIII 18, Pd IX 115, Fiore CXXXIX 8, CXCVII 6.
Si trova in concomitanza con ‛ ci ' e ‛ vi ' enclitici o proclitici di verbi che precedono o seguono e., in Rime LXXX 15, Cv II XII 4, If XXII 18, XXIV 82, XXVI 61, Pd V 41, VIII 14, X 112, Fiore CCXXVI 3.
2.1. La preposizione, con valore locale, esprime stato in luogo figurato, con riferimento all'interiorità affettiva o spirituale, in Rime LXVII 7 sento contro mia voglia / raccoglier l'aire del sezza' sospiro / entro 'n quel cor che i belli occhi feriro; 35 Ristretta s'è entro il mezzo del core; Rime dubbie XVI 20 mi s'è posata / entro a la mente.
Qui si possono aggiungere i seguenti casi nei quali ‛ per ' non ha il suo comune valore, ma solo una funzione intensiva: If XVI 120 color che non veggion pur l'ovra, / ma per entro i pensier miran col senno; Pg XXVI 34 così per entro loro schiera bruna / s'ammusa l'una con l'altra formica, e XXXI 22; Pd II 34 Per entro sé l'etterna margarita / ne ricevette.
2.2. Sempre preceduto da ‛ per ', esprime moto attraverso luogo, in particolare con riferimento a movimento compiuto lungo l'interno di una cosa, in Pg IV 31 Noi salavam per entro 'l sasso rotto (XXVII 64 Dritta salia la via per entro 'l sasso); VIII 58 per entro li luoghi tristi / venni stamane; Pd XXIII 94 per entro il cielo scese una facella.
2.3. Preceduto da ‛ d' ' (vedi sopra, 1.1. b) esprime moto dall'interno di un luogo o indica separazione: If XXVII 95 Costantin chiese Silvestro / d'entro Siratti a guerir de la lebbre; Pd VI 12 son lustinïano, / che... / d'entro le leggi trassi il troppo e 'l vano. E qui può essere considerato il caso di Pg XXII 140 (provenienza): una voce per entro le fronde / gridò.
2.4. Come preposizione con valore temporale, a indicare precisa determinazione, in Vn XXIII 13 sì mi' cessò la forte fantasia entro in quello punto ch'io volea dicere, e XXXIV 8 3.
3.1. Come avverbio con valore locale (solo o accompagnato da preposizione o altro avverbio), esprime stato in luogo, posizione interna, determinata, in senso proprio o figurato, in Rime L 22 per man d'Amor là entro pinta sete; LXXX 15 Io non sarò umile / verso d'alcun che ne li occhi mi guardi, / ch'io ci porto entro quel segnor gentile; If VIII 71 già le sue meschite / là entro certe ne la valle cerno, e 74 Il foco etterno / ch'entro l'affoca le dimostra rosse; X 17 a la domanda che mi faci / quinc'entro satisfatto sarà tosto; XXII 18 per veder de la bolgia ogne contegno / e de la gente ch'entro v'era incesa (e XXIV 82); XXVI 61 Piangevisi entro l'arte per che, morta, / Deïdamìa ancor si duol d'Achille (poco sopra, dentro, al v. 55 Là dentro si martira / Ulisse e Dïomede; e cfr. inoltre i vv. 47, 58, 64 e 79); XXIX 89 dinne s'alcun Latino è tra costoro / che son quinc'entro; Pg II 45 più di cento spirti entro sediero; XIII 18 tu ne conduci / ... come condur si vuol quinc'entro; Pd V 41 Apri la mente a quel ch'io ti paleso / e fermalvi entro; VIII 14 d'esservi entro mi fé assai fede / la donna mia; IX 115 Or sappi che là entro si tranquilla / Raab; X 112 entro v'è l'alta mente u' sì profondo / saver fu messo; Fiore CXXXIX 8 una lingua fiera, / che qua entr'è.
3.2. Esprime moto a luogo (proprio e figurato), in Cv II XII 4 E avvegna che duro mi fosse ne la prima entrare ne la loro sentenza, finalmente v'entrai tanto entro, quanto... (si noti la determinazione quantitativa tanto... quanto); If II 87 non temo di venir qúa entro; Pd XIX 60 la vista... / com'occhio per lo mare, entro s'interna; Fiore CCXXVI 3 allor sì v'entrò entro Cortesia. Qui si aggiunga: If XXXIII 96 'l duol che truova in su li occhi rintoppo, / si volge in entro a far crescer l'ambascia.
3.3. Moto in luogo circoscritto, in Fiore CXCVII 6 E gisse Gelosia tuttor cercando / qua entro, si seria grande sciagura / l'ella 'l trovasse.
3.4. Moto da luogo (preceduto e ulteriormente determinato da ‛ di qua '), in If XXXII 113 non tacer, se tu di qua entro eschi, / di quel ch'ebbe or così la lingua pronta.
3.5. Con valore aggettivale e il significato di " interno ", " interiore ", la forma composta d'entro, in Cv III VIII 10 alcuno già si trasse li occhi, perché la vergogna d'entro non paresse di fuori; Pd XII 13 Come si volgon per tenera nube / due archi paralelli e concolori / ... nascendo di quel d'entro quel di fori; Fiore CCXIV 5 que' d'entro facien troppo gran taglia / di que' di fuor. Va notata in tutti e tre i casi la compresenza di ‛ di fuori (fori) ', con analogo valore attributivo in quello del Paradiso e del Fiore, con valore avverbiale in quello del Convivio.