ENURESI (dal gr. ἐν "in" e οὐρέω "orino"); fr. incontinence essentielle; sp. enuresia; ted. nächtliches Bettnässen; ingl. bed-wetting)
Detta anche incontinenza essenziale (termine improprio perché spesso si riesce a trovare una causa che, rimossa, fa sparire l'incontinenza) è la minzione abnorme d'una discreta quantità d'orina in un solo getto, che certi bambini dimostrano di notte nel sonno, che è per lo più profondo, mentre di giorno essi già sanno e riescono a dominare la loro vescica. Talvolta l'enuresi fa seguito alle minzioni involontarie della prima età e i bimbi continuano a orinare in letto come orinavano nei loro panni; ma più di frequente il bimbo ha già cessato per mesi o anni d'orinare involontariamente e l'incontinenza appare tutte le notti o in modo intermittente, a periodi, una o più volte nella notte, per lo più senza causa apparente. Generalmente questa incontinenza scompare anche senza cure alla pubertà o verso i 18-20 anni.
Nel passato l'enuresi è stata considerata una malattia organica e se n'è ricercata invano la causa in alterazioni anatomo-patologiche diverse, oggi si tende a considerarla una neurosi funzionale e precisamente una deficienza degl'impulsi cerebrali regolatori dell'atto della minzione. Una costituzione generale neuropatica è la causa essenziale della malattia, che spesso subentra ereditariamente in diversi soggetti della stessa famiglia e che ancor più spesso s'accompagna ad altri segni neuro-psicopatici fra gli antecedenti famigliari o nel soggetto stesso (alcoolismo, paludismo, psicosi epilettiche o degenerative, sonnambulismo, terrori notturni, intelligenza ottusa). Non è escluso che in certi casi possano aver importanza eccitamenti locali (fimosi, vulvite, presenza d'ossiuri, iperacidità delle orine). Recentemente s'è data grande importanza alla spina bifida palese od occulta. Certo che, quando l'enuresi perduri nell'adolescenza, essa indica uno stato assai grave di degenerazione corporea e mentale.
La cura dovrà anzitutto consistere nel porre gli enuretici in ambiente sano, ben aereato e soleggiato, lontani da strapazzi corporei e da emozioni; nel ridurre la quantità dei liquidi giornalmente ingeriti; nel procurare al malato un letto non troppo soffice, con poche coperte, nel farlo dormire in posizione di fianco anziché supina. Come cura medicamentosa si raccomandano i preparati a base d'atropina o i bromici; altri ritiene che tutti i nostri metodi di cura, anche l'idroterapia e l'elettroterapia, agiscano soltanto per via suggestiva, sì che ogni farmaco potrebbe tornar utile; quando si sospetti un'alterazione dei processi endocrini si dovrà tentare una cura a base d'estratti di surrene o di tiroide.
Se esiste una spina bifida l'intervento chirurgico è consigliabile e ha già dato buoni risultati. Inutili o dannose sono sempre le punizioni e le violente repressioni; conviene assai più risvegliare con dolcezza il senso di vergogna, procurare la massima calma al bambino, abituarlo a contenere durante il giorno il più lungamente possibile l'orina; dubbio ancora è invece se giovi il metodo di risvegliare di notte il bimbo ogni 2-3 ore per obbligarlo ad alzarsi e a mingere.
Bibl.: D. Isola, Sull'incontinenza d'orina, in Note e Riviste di psichiatria, 1920, n. 2; P. Delbert e A. Léri, L'incontinence dite essentielle d'urine, ecc., in Revue de chirurgie, luglio 1925.