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Enuresi

di Emilia De Rosa - Universo del Corpo (1999)
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Enuresi

Emilia De Rosa

Il termine enuresi (dal greco ἐνουρέω, "urinare dentro") indica la mancanza di controllo dell'emissione di urina in soggetti di età superiore ai quattro anni, età in cui, in genere, si acquisisce il controllo sfinterico.

La minzione enuretica, che ha un avvio involontario e inconscio, anche se può essere resa cosciente o essere interrotta dopo che è iniziata, è attiva, completa, di andamento normale e non legata a disfunzioni urinarie secondarie a malattie organiche. Si tratta, quindi, di un disturbo che non riguarda la funzione urinaria, ma il suo controllo.

Il controllo degli sfinteri non è innato, ma è il risultato di un complesso processo di maturazione, in cui entrano in gioco fattori neurologici, psicologici, ambientali. Alla nascita, la minzione è riflessa e involontaria, provocata, cioè, solo dalla dilatazione vescicale. Successivamente, con la maturazione neurologica, nel bambino si sviluppano gradatamente la consapevolezza della replezione e la possibilità di trattenere e di urinare, sia quando la vescica è piena sia quando è piena a metà. Tale maturazione è legata a quella di altre grandi funzioni, la motricità e la stazione eretta. L'acquisizione del controllo avviene per fasi successive (Gesell 1952): dai 15 ai 24 mesi le minzioni diurne vanno progressivamente regolarizzandosi e non avvengono più in modo riflesso e automatico; a 18 mesi il bambino fa capire quando è bagnato; a 24 mesi la continenza diurna è acquisita; a 36 mesi è raggiunta quella notturna, purché il bambino sia alzato una volta; a 42 mesi la continenza è stabilita pienamente, anche se può verificarsi qualche emissione involontaria fino ai 5 o 6 anni. A tale maturazione neurologica si accompagna un complicatissimo processo psicoaffettivo e relazionale. L'urina, come anche le feci e le parti del corpo destinate alla ritenzione o espulsione (uretra e ano), ricevono dalla mente del bambino un massiccio investimento affettivo (secondo la fase anale nella concezione freudiana dello sviluppo libidico). Il bambino, erotizzando con tale investimento la funzione, prova piacere non solo nel trattenere o nell'espellere l'urina (e le feci), ma anche nel contatto con i prodotti del proprio corpo. L'interferenza dell'ambiente e, in particolare, della madre che lo educa al controllo crea in lui uno stato conflittuale: infatti, da una parte vorrebbe obbedire alle prescrizioni genitoriali, dall'altra aggredirebbe volentieri la madre con l'urina e con le feci, che considera preziosi prodotti del suo corpo. La risoluzione del conflitto tra dipendenza e aggressività avviene gradatamente e conduce all'acquisizione del controllo sfinterico e al superamento della fase anale. Se il conflitto non è risolto, potrebbe aver luogo, come sua espressione inconscia, l'enuresi, un sintomo che ha, infatti, un significato libidico regressivo o aggressivo nei confronti dell'ambiente.

L'enuresi si distingue in primaria, quando il controllo sfinterico non è mai stato acquisito - tale forma è la più frequente e si riscontra nel 75-80% dei casi - e in secondaria, quando, dopo un periodo più o meno lungo dall'aver acquisito il controllo, il bambino ritorna all'emissione involontaria. Nella sindrome occorre considerare diverse variabili: la data di comparsa, che distingue l'enuresi primaria da quella secondaria (nell'enuresi secondaria, i fattori psichici scatenanti, come, per es., la nascita di un fratellino o l'inserimento scolastico, possono emergere in modo più evidente); il ritmo nictemerale, che distingue le enuresi notturne da quelle diurne (inferiori al 5%) e da quelle sia notturne sia diurne; il ritmo, che distingue l'enuresi quotidiana da quella irregolare, rara, episodica; infine l'abbondanza dell'emissione, che risulta netta nell'enuresi primaria. L'enuresi tende a scomparire con l'adolescenza e a volte prima, se le posizioni libidiche regressive, su cui il soggetto si è attestato, evolvono. Riguardo alla cura, i trattamenti con psicofarmaci, in particolare antidepressivi o ansiolitici, danno risultati scarsi o temporanei. La terapia d'elezione è la psicoterapia analitica, l'unica che metta in contatto il bambino con le motivazioni inconsce responsabili del sintomo. Essa deve essere associata anche a un trattamento dei genitori, che spesso proiettano i loro conflitti sul bambino, o attuano misure educative inadeguate. A volte l'enuresi è concomitante a patologie psichiche (pavor nocturnus) o psico-organiche o ambientali molto più gravi: psicosi, ritardi mentali, istituzionalizzazioni gravi o prolungate. Ovviamente, in tal caso, il sintomo rientra in sindromi molto più complesse, che vanno curate anche con supporti ambientali e assistenziali e non solo con la psicoterapia analitica.

Bibliografia

S. Freud, Drei Abhandlungen zur Sexualtheorie, Leipzig-Wien, Deuticke, 1905 (trad. it. in id., Opere, 4° vol., Torino, Boringhieri, 1970, pp. 442-546).

A. Gesell, L'embryologie du comportement, Paris, PUF, 1952.

G Schmit, M. Soulé, L'énurésie, in Traité de psychiatrie de l'enfant et de l'adolescent, éd. S. Lebovici, R. Diatkine, M. Soulé, Paris, PUF, 1985, pp. 521-40 (trad. it. Roma, Borla, 1990).

Vedi anche
encopresi Alterazione funzionale rara, per la quale il bambino, nell’età in cui dovrebbe dominare i propri sfinteri, presenta incontinenza delle materie fecali. Può essere causata da cattiva educazione, deficienza mentale, indolenza, psicopatie. minzione In genere, l’atto di urinare; più specificamente, l’insieme degli atti volontari o involontari che provoca l’espulsione dell’urina dalla vescica, attraverso l’uretra. La minzione si effettua attraverso il gioco di due sistemi anatomo-funzionali: il primo, costituito dalla muscolatura liscia della vescica, ... sonnambulismo Attività automatica motoria che si svolge di regola nella prima parte della notte, durante il sonno NREM, al di fuori di un efficace controllo della coscienza e della memoria, e secondo schemi abbastanza complessi e coordinati (camminare ecc.). È relativamente frequente nell'infanzia, in cui talora acquista ... sincope linguistica Caduta di un suono o di un gruppo di suoni all’interno di una parola (per es., spirto per spirito). medicina Improvvisa e transitoria perdita di coscienza e del tono posturale, espressione di anossia cerebrale acuta. Le cause sono varie, di origine cardiaca (per es. disturbi del ritmo cardiaco, ...
Categorie
  • FISIOLOGIA UMANA in Medicina
  • PATOLOGIA in Medicina
Tag
  • ANTIDEPRESSIVI
  • PSICOTERAPIA
  • PSICOFARMACI
  • ANSIOLITICI
  • INCONSCIO
Altri risultati per Enuresi
  • enuresi
    Dizionario di Medicina (2010)
    Emissione involontaria e incosciente di urina, specialmente durante il sonno. Si osserva per lo più nell’infanzia, talvolta con il prolungamento oltre i limiti cronologici normali delle minzioni involontarie fisiologiche del lattante. Numerose possono esserne le cause: disfunzioni endocrine, malformazioni ...
  • ENURESI
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Detta anche incontinenza essenziale (termine improprio perché spesso si riesce a trovare una causa che, rimossa, fa sparire l'incontinenza) è la minzione abnorme d'una discreta quantità d'orina in un solo getto, che certi bambini dimostrano di notte nel sonno, che è per lo più profondo, mentre di giorno ...
Vocabolario
enurèṡi
enuresi enurèṡi (alla greca enùreṡi) s. f. [der. del gr. ἐνουρέω «urinare in» (cioè nel letto), foggiato secondo οὔρησις «l’atto di urinare»]. – Emissione involontaria e incosciente di urina, spec. durante il sonno (e. notturna), che costituisce...
nictùria
nicturia nictùria s. f. [comp. di nicto- e -uria]. – Nel linguaggio medico, il ripetuto bisogno di urinare durante il riposo notturno (da non confondere con l’enuresi che è un fatto involontario e incosciente), spesso sintomo di affezioni...
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