Ferrari, Enzo
L'automobile diventa mito
Enzo Ferrari è stato uno dei più importanti protagonisti della storia automobilistica del Novecento. Il suo nome è legato alla scuderia e alla fabbrica da lui fondate e che rappresentano a tutt'oggi una punta di diamante sia nelle competizioni di Formula 1 sia nell'industria dell'auto, con una produzione di modelli di qualità e prestazioni esclusive
Il primo incontro del giovane Enzo, nato a Modena nel 1898, con il mondo dei motori avviene all'età di dieci anni, quando il padre Alfredo, proprietario di una piccola azienda produttrice di materiale ferroviario, lo porta a Bologna ad assistere a una gara automobilistica. L'impressione che trae da quella competizione gli ispira il desiderio di diventare pilota.
Così, alla fine della Prima guerra mondiale, Enzo riesce a farsi assumere da una piccola fabbrica di automobili, la CMN (Costruzioni meccaniche nazionali), con mansioni che comprendevano, tra l'altro, anche test di guida. Nel 1919 partecipa in Sicilia alla Targa Florio, la più importante gara automobilistica del tempo, arrivando nono. L'anno successivo passa alla ben più nota Alfa Romeo e ha la possibilità di guidare una delle nuove vetture presentate dalla scuderia lombarda proprio alla Targa Florio, conquistando un secondo posto di grande prestigio.
L'invenzione, da parte di Ferrari, del simbolo del cavallino rampante trova origine in un episodio del 1923 quando, in occasione di una gara vinta sul circuito di Ravenna, Enzo incontra la madre del leggendario asso italiano della Prima guerra mondiale Francesco Baracca, la quale, colpita dal coraggio e dall'abilità del giovane pilota, lo invita a utilizzare il simbolo della squadra aerea del figlio, un cavallino rampante su uno scudo giallo.
Dalla carriera di pilota, costellata di svariati successi (tra i quali, nel 1924, la Coppa Acerbo), Enzo Ferrari passa in breve a quella di imprenditore. L'esordio avviene nel 1929, con la fondazione della Scuderia Ferrari come officina specializzata nell'assistenza meccanica e tecnica alle autovetture Alfa Romeo e, contemporaneamente, come gruppo di sportivi dediti all'attività agonistica. La Scuderia partecipa a moltissime gare e il suo nome si afferma rapidamente. Nel 1933, quando l'Alfa Romeo si ritira ufficialmente dalle gare, la sua immagine sportiva viene ereditata dalla Scuderia Ferrari, che fa così il suo ingresso nel mondo delle competizioni. Riesce ben presto ad arruolare i più celebri piloti del tempo, da Giuseppe Campari a René Dreyfus, da Achille Varzi al mitico Tazio Nuvolari, conquistando lusinghieri successi. Nel 1939 Enzo Ferrari imprime una svolta alla propria carriera, fondando a Modena la Auto Avio Costruzioni e cominciando a costruire proprie vetture. Nel 1947 al Gran premio di Roma si registra il primo successo di una Ferrari nella storia dell'automobilismo, e nel 1951 la prima vittoria in Formula 1 al Gran premio di Gran Bretagna.
Enzo Ferrari riesce a coniugare uno straordinario talento per l'innovazione meccanica con una grande attenzione per il design e l'aerodinamica. Nel 1969, però, di fronte alla difficoltà di sostenere i ritmi di crescita di una produzione sempre più richiesta, Enzo Ferrari deve cedere la quota di maggioranza della sua azienda alla FIAT.
Da allora, sul fronte agonistico, gli sforzi della scuderia con sede a Maranello (Modena) si concentrano nella Formula 1, ottenendo grandi successi. Nel 1988 Ferrari si spegne nella sua Modena, circondato dall'ammirazione di tutti gli Italiani e dell'intero mondo dell'automobile, al quale ha lasciato in eredità un mito senza uguali, ravvivato anche dai trionfi degli anni più recenti.