BIAGI, Enzo Marco
Giornalista e scrittore, nato a Lizzano in Belvedere (Bologna) il 9 agosto 1920 e morto a Milano il 6 novembre 2007. Prese parte alla Resistenza e nel dopoguerra si affermò come una delle prime firme del giornalismo nazionale. Nella sua carriera lavorò per molte delle testate più importanti, come «Epoca», il Telegiornale RAI (allora unico) dal 1961 al 1963 e il «Resto del carlino», dei quali fu direttore, oltre che per «La Stampa», «la Repubblica» e «Corriere della sera». Dal 1995 al 2002 condusse su RAI 1 una trasmissione di approfondimenti e commenti, Il fatto, che fu sospesa al termine della stagione televisiva 2001-02, dopo il cosiddetto editto bulgaro. Nell’aprile 2002 infatti, a Sofia, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, aveva dichiarato che B., così come il giornalista Michele Santoro e il comico Daniele Luttazzi, aveva fatto un uso criminoso della televisione pubblica. Dopo una lunga trattativa che sollevò accese polemiche politiche, B. lasciò la RAI. Continuò però a scrivere e tornò in RAI solo nel 2007 con RT - Rotocalco televisivo, un settimanale di interviste e approfondimento che riprendeva il titolo da un’altra trasmissione da lui condotta nel 1962. Riuscì a portare a termine sette puntate di RT, direttamente dalla sua casa di Milano: la trasmissione fu però sospesa per il peggioramento delle sue condizioni di salute. Cronista e documentarista, B. è stato autore soprattutto di saggi, frutto delle sue interviste e delle sue inchieste.
Bibliografia: W. Veltroni, I programmi che hanno cambiato l’Italia. Quarant’anni di televisione, Milano 1994, pp. 142-44, 265; B. e C. Biagi, Casa Biagi. Una storia familiare, Milano 2012.
Webgrafia: http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/crona ca/biagi-grave/addio/addio.html (15 luglio 2015); http://www.rai. tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-9981bed7-3c15-41db-be0ea7145f360752.html).