Dumas, Marlene. – Artista sudafricana (n. Città del Capo 1953). Conseguita la laurea in Belle arti presso l’Università di Città del Capo (1975) e dopo il trasferimento ad Amsterdam (1976), ha realizzato i primi lavori elaborando una personalissima poetica del dolore che utilizza una varietà di media (collage e montage di oggetti, olio su tela, fotografia, inchiostro su carta), privilegiando la figura umana per articolare con sguardo etico e acceso immaginario un discorso disturbante su temi forti quali la questione di genere (Distorted image, 1987), la marginalità e la discriminazione razziale (Black drawings, 1991-92; Blindfolded, 2002) e la violenza (Dead girl, 2002; Canary death, 2006). Dopo l’esordio nella collettiva Atelier 15: 10 young artists (Amsterdam, Museum Fodor, 1978) e la partecipazione a Documenta VII di Kassel (1982), sue personali sono state allestite in prestigiose sedi internazionali (tra le numerose altre, Galerie Paul Andriesse di Amsterdam, 1983, 1985, 1987, 1988, 1990, 1998, 2006; Castello di Rivoli di Torino, 1995; Jack Tilton Gallery di New York, 1994; Tate Gallery di Londra, 1996; Fifth street gallery di Londra, 1999); ampie retrospettive delle sue opere sono state presentate al Centre George Pompidou di Parigi (2001-2002) e al Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2008). Presente alla Biennale di Venezia (2003), tra le sue mostre più recenti si segnalano Measuring your own grave (Los Angeles, The Museum of Contemporary Art, 2008), Marlene Dumas: 25 years of collaboration (Anversa, Zeno X Gallery, 2020) e l’ampia personale Marlene Dumas. open-end allestita presso Palazzo Grassi di Venezia nel 2022, che ne documenta compiutamente il percorso artistico dal 1984 al presente.