Jago. – Pseudonimo dell’artista italiano Jacopo Cardillo (n. Anagni 1987). Scultore tra i più significativi del panorama contemporaneo, nelle sue opere coniuga raffinate abilità comunicative e perfetto dominio tecnico, privilegiando il marmo e stilemi classici per articolare una densa riflessione sui nodi problematici della modernità, additati con scarna semplicità lungo il versante tragico dell’esistenza. Raggiunta ampia notorietà con la partecipazione alla 54a Biennale di Venezia (busto di Benedetto XVI, 2009, rielaborato nell’opera Habemus hominem, 2016), ha allestito la sua prima personale presso la cripta della Basilica dei Santi XII Apostoli a Roma (2016), seguita dalle mostre – tra le numerose altre – al Museo Carlo Bilotti di Roma (2018), all’Armory Show di New York (2018, 2019) e presso il Palazzo Bonaparte di Roma (2022). Presente nella collettiva Play - videogame arte e oltre (Torino, Reggia di Venaria Reale, 2022-23), il suo Figlio Velato, ispirato al Cristo Velato di G. Sanmartino, è esposto permanentemente nella chiesa di San Severo fuori le Mura a Napoli, mentre l'opera In flagella paratus sum, realizzata a sostegno della ONG SOS Mediterranée e installata sul ponte Sant'Angelo a Roma nell'agosto 2022, è stata rimossa perché sottoposta a ripetuti atti vandalici.