Khoury, Elias. – Scrittore libanese (Beirut 1948 - ivi 2024). Tra i più interessanti intellettuali del mondo arabo contemporaneo, ha affiancato la sua attività di romanziere e drammaturgo all’attivismo in favore della causa palestinese, partecipando agli scontri durante il primo anno del conflitto civile libanese (1975-90). Abbandonata la lotta armata, ha lavorato presso il Centro ricerche dell’OLP a Beirut (1975-79), dirigendo con il poeta palestinese M. Darwīš la rivista «Šu’ūn Filasṭīniyyah» (Affari palestinesi) e il periodico «al-Karmel» (Il Carmelo). Direttore della sezione culturale del quotidiano libanese «al-Safīr» (1983-90) e del supplemento letterario del quotidiano «al-Nahār» (2003-2009), al termine della guerra civile libanese è stato direttore artistico del Teatro nazionale di Beirut (1990-99). Nel 2004 ha cofondato il Movimento della sinistra democratica (Ḥarakat al-Yasār al-Dīmuqrāṭī), che nel 2005 ha partecipato alla Rivoluzione dei cedri. L’instancabile partecipazione alla vita politica sostanzia per intero la sua produzione letteraria, che ruota intorno alla critica dei regimi dispotici mediorientali e del peso della religione nelle società arabe. Critico, autore teatrale e di raccolte di narrativa, ha portato nelle pagine dei suoi romanzi, grazie ai quali ha integralmente rinnovato il panorama letterario arabo, i temi dolenti della guerra civile, dell’esilio e della memoria: così, tra i numerosi altri, in῾An ῾alāqāt al-dā᾽irah (1975, Sulle relazioni del cerchio); al-Ǧabal al-ṣaġīr (1977, Il piccolo monte; Abwāb al-madīnah (1981, Le porte della città); al-Wuǧūh al-bayḍā᾽ (1981; trad. it. Facce bianche, 2007), Riḥlat Ġāndī al-ṣaġīr (1989; trad. it. Il viaggio del piccolo Gandhi, 2001); Mamlakat al-ġurabā᾽ (1993, Il Regno degli stranieri); Rā᾽iḥat al-ṣābūn (2000, Il profumo del sapone); Yālū (2002; trad. it. Yalo, 2009); Sīnālkūl (2012; trad. it. Specchi rotti, 2014). Tra i suoi lavori più noti vi è Bāb al-Šams (1998; trad. it. La porta del sole, 2014), narrazione della tragedia della nakbah del 1948 da cui è stato tratto l’omonimo film (2004) diretto da Y. Naṣrallāh. Delle sue opere più recenti occorre ancora fare menzione di Ka-annaha na'imah (2007, Come se stesse dormendo), al-Markhiya al-mansoura (2012; trad. it. Specchi rotti, 2017), Awlad Al-Ghetto - Esme Adam (2016, Ragazzi del ghetto: il mio nome è Adam) e Awlad Al-Ghetto 2 - Najmat Elbaher (2018; Ragazzi del ghetto: Stella del Mare).