Melozzi, Enrico. – Artista italiano (n. Teramo 1977). Di origini abruzzesi, compositore, direttore d’orchestra, violoncellista, polistrumentista e cantante, è attivo in ambito sinfonico, operistico, cameristico e popolare, distinguendosi, tra le personalità musicali della sua generazione, per un talento tanto immediatamente riconoscibile quanto versatile. Il suo prolifico lavoro si arricchisce e vitalizza grazie a una dialettica costante tra tradizione musicale colta, sapientemente studiata e assorbita, e forme espressive germogliate dalla più autentica cultura popolare contemporanea. Ampia la sua formazione accademica: diplomatosi in violoncello, ha conseguito il titolo in composizione presso il London College of Music (di cui è fellow) e il Master internazionale in musica per film presso il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, sotto la guida di L. Bacalov. Parallelamente ha sviluppato il suo percorso personale grazie a un apprendistato diretto con musicisti, tecnici e compositori, tra i quali il fonico F. Savina e il compositore tedesco M. Riessler. L’originalità del suo lavoro è riflesso diretto di un radicato anticonvenzionalismo: a tale riguardo non sorprende che, pur riconoscendo un’importanza formativa agli studi istituzionali, l'artista non esiti a definirsi autodidatta. Gli esordi come compositore avvengono in ambito cameristico, ove si segnalano opere come Levigazioni e Piccola storia, cui hanno fatto seguito lavori per orchestra, strumenti solisti, voce, teatro musicale e danza. Apprezzati e significativi nella sua produzione, fra gli altri, la Sinfonia concertante (2007), per organo, archi e timpani, e la Sinfonia notturna (2021-22), per orchestra sinfonica, prove di una scrittura orchestrale solida la cui maturità si fonda su un dinamico bilanciamento fra nettezza formale e tensione emotiva. La naturale inclinazione a fare dell’arte una realtà fruibile e la volontà di restituire i testi classici come tesoro vitale e attuale trovano applicazione nella sua attività operistica: ne sono esempio non solo Il piccolo principe – rivisitazione del testo di A. de Saint-Exupéry su libretto di S. De Luca, rappresentato al Teatro Regio di Parma – e Don Giovanni all’Inferno, dove torna protagonista il celebre personaggio di Mozart, ma anche Pinocchio-The Ballet, col quale ha sconfinato nel mondo della danza. L’energia inesauribile e l’estro artistico di Melozzi entrano, forse, in fase di congiunzione massima con la sua istanza di presentificazione dell’arte, attraverso una serie di attività alternative e originali sviluppate fuori dai circuiti ordinari. È del 2012 la fondazione, con G. Sollima, del progetto 100Cellos, col quale un collettivo di cento violoncellisti gira l’Europa e il mondo generando spettacoli entusiasmanti. Dal momento del primo raduno, avvenuto nello storico Teatro Valle, l’ensemble di violoncellisti, eterogeneo e fluido comprende affermati professionisti al fianco di studenti, amatori e semplici appassionati che, insieme, coinvolgono e stravolgono le città ospitanti con concerti e blitz artistico-musicali imprevisti e sorprendenti. La collaborazione con Sollima lo ha portato nel 2016 a creare l’Orchestra notturna clandestina. Convinto che la musica classica sia «la cosa più folle, più spudorata, più proibita», si serve di questa nuova creatura per proporre tale musica, considerata alta, a un pubblico inusuale e popolare, attraverso spettacoli dilaganti che a volte si trasformano in maratone irresistibili e persino in veri e propri raves clandestini. Emblema del suo fare e pensare artistico, tali esperienze si segnalano per un connubio di innovazione e qualità, senza nascondere l’ambizione di iniettare una benefica linfa vitale nelle vene di un sistema spesso intorpidito e intorbidito da inerzie e formalismi. Nel 2023, dal legame con il suo territorio, nasce La notte dei serpenti, di cui è ideatore e direttore artistico: evento collettivo e in qualche modo rituale, prodotto dalla Regione Abruzzo e trasmesso dalla RAI, esso assorbe in una dimensione orchestrale e sinfonica antiche tradizioni d’Abruzzo, fondendo musica e danza popolare, in un intreccio di forme antiche e moderne. Molto attivo nel campo della musica leggera, tanto come arrangiatore quanto come direttore d’orchestra, ha partecipato a nove edizioni del Festival di Sanremo, collaborando con vari artisti, fra cui Noemi e A. Lauro. Si segnalano il suo lavoro di arrangiamento, non meno che la direzione d’orchestra, per Zitti e buoni, brano dei Måneskin vincitore del Festival nel 2021. Per l’esordio solista di D. David ha firmato, nel 2024, la versione orchestrale del brano Silverlines. Dalla direzione alla composizione, dalla scrittura per il cinema e per il teatro di prosa alla produzione discografica, Melozzi si riversa sul mondo senza disperdersi, risultando assimilabile a un prisma, la cui forza di divulgazione non sgorga da un bisogno di affermazione, quanto piuttosto da una esigenza magmatica che non cessa di riproporre la stessa mutevole strategia: costruire ponti fra mondi diversi.