Mizzau, Marina. – Filosofa italiana (Roma 1936 - Bologna 2023). Laureata in Filosofia all'Università di Bologna (1960), ordinaria di Psicologia della comunicazione (1983-2009) in questo ateneo, ha condotto pionieristici studi nell’ambito della psicologia del linguaggio, delle relazioni interpersonali e dei processi comunicativi. Attiva dal 1983 nell'Associazione Orlando e nel Centro delle donne di Bologna nati in seno al movimento femminista italiano, ha partecipato all'avanguardia del Gruppo '63 e collaborato alle riviste Il Verri e L'immaginazione. Saggista prolifica (Tecniche narrative e romanzo contemporaneo, 1965; Prospettive della comunicazione interpersonale, 1974; Eco e Narciso. Parole e silenzi nel conflitto uomo-donna, 1979; L'ironia. La contraddizione consentita; 1984; Storie come vere. Strategie comunicative in testi narrativi, 1998; E tu allora? Il conflitto nella comunicazione quotidiana, 2002; Ridendo e scherzando. La barzelletta come racconto, 2005; L'ascolto, con L. Lugli, 2010; È un gioco, 2013), ha felicemente sperimentato il genere narrativo (Come i delfini, 1988, finalista Premio Strega; I bambini non volano, 1992; Il silenzio dei pesci, 2004; Se mi cerchi non ci sono, 2015, finalista Premio Strega e Targa Volponi 2015), collaborando a stesure cinematografiche e teatrali tratte da sue opere (Come si fa un Martini, di K. Stella, 2001; E tu allora?, di M. Manicardi, 2007). Nel 2010 R. Galatolo e R. Lorenzetti hanno curato il volume Forme e spazi della comunicazione. Scritti in onore di Marina Mizzau.