Tinti, Gabriele. - Poeta, scrittore e critico d’arte italiano (n. Jesi 1979). Instaurando solide collaborazioni con istituzioni museali italiane ed estere, quali il Museo Archeologico di Napoli, i Musei Capitolini, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra e il Metropolitan di New York, ha coniugato poesia e arti visive componendo versi di forte impronta classica ispirati a capolavori dell’arte antica (Il pugile a riposo, Galata suicida, Atleta di Fano, Fauno Barberini, Discobolo), con felici incursioni nel Rinascimento, nel Barocco (S. Rosa, 2022) e nell’arte moderna e contemporanea (G. De Chirico, La nostalgia del poeta, 2018; Plato in LA, Getty Villa, 2018). Insignito nel 2018 del Premio Montale per il format mobile di poesia ecfrastica Rovine, i suoi versi sono stati recitati tra gli altri da M. Csokas, R. Davi, A. Ferrara, A. Haber, L. Lo Cascio, M. McDowell, S. Fry, J. Mantegna, M. Placido, F. Nero, K. Spacey e A. Yusef. Tra le sue pubblicazioni: New York Shots (2011); All over (2013); Ring the means of illusion (2014); Last words (con A. Serrano, 2016); The earth will come to laugh and to feast (2020); Rovine (2021); Sanguinamenti. Incipit tragoedia (2022). Sue letture sono disponibili nella WebTv Treccani.