epatite
Infiammazione che colpisce il fegato e che, a seconda del decorso, può essere distinta in acuta e cronica. L’e. acuta è rapida, con decorso clinico di breve durata, in genere inferiore ai 6 mesi; il danno può essere o modesto, con la completa restituzione della funzione del fegato dopo che si è risolto il processo infiammatorio, oppure può progredire verso la totale perdita delle funzioni del fegato (atrofia giallo-acuta). L’e. cronica è invece l’infiammazione del fegato che si mantiene dopo i 6 mesi dall’evento acuto e che, in genere, evolve lentamente e progressivamente.
Le cause di e. sono molteplici: virali, tossiche (da alcol, funghi, agenti chimici) o autoimmuni. Le forme virali, che sono le più frequenti, sono causate dai virus epatotropi, cioè virus che infettano primitivamente le cellule epatiche. I più frequenti sono i virus dell’e. A, B, C e Delta (HAV, HBV, HCV e HDV, rispettivamente); meno frequenti, soprattutto in Italia, i virus dell’e. E, F e G. L’e. da HAV ha un decorso esclusivamente acuto e autolimitante e non cronicizza mai; le e. da HBV e HCV possono invece cronicizzare (molto frequente la cronicizzazione in corso di e. da HCV). HDV è un virus difettivo, in quanto può causare e. solo se vi è una concomitante infezione da HBV.
Nelle forme sintomatiche il segno più evidente della fase acuta è l’ittero, inoltre possono essere presenti astenia, inappetenza, dolenzia nella regione epatica (sottocostale destra), oppure nausea, vomito e dolori addominali. L’ittero è causato dall’aumento della bilirubina nel sangue. L’e. acuta può decorrere anche in modo asintomatico o paucisintomatico. Nell’e. acuta si riscontra un marcato aumento del valore delle transaminasi, i cui livelli plasmatici aumentano in conseguenza della distruzione delle cellule epatiche. Lo spettro del danno epatico che ne consegue può andare dalla completa restitutio ad integrum a forme di grave ed irreversibile danno epatico con il quadro clinico dell’insufficienza epatica acuta. L’e. cronica può portare alla cirrosi epatica e favorire l’insorgenza di epatocarcinoma. La fase cronica delle e. è caratterizzata da un lungo periodo di asintomaticità, o da sintomi molto aspecifici quali l’astenia. Nelle forme con evoluzione verso la cirrosi vi può essere un declino delle funzioni epatiche, con deficit di fattori prodotti dal fegato (albumina, fattori della coagulazione), deficit del metabolismo epatico dei farmaci, persistente aumento delle transaminasi e dei livelli di bilirubina.
Come si contrae e come si cura l’epatite virale