Poeta greco (524 circa - 435 circa a. C.), il principale rappresentante della commedia dorica siciliana, detto falsamente di Coo, visse a Siracusa, alla corte di Gelone e Ierone. Avrebbe scritto, secondo il lessico Suida, 52 "drammi" dagli antichi divisi in 10 libri. Sono giunti a noi molti titoli e 300 frammenti. Gli si attribuivano falsamente altre opere, tra cui una raccolta di sentenze (Gnomologio), che invece è ascritta a un tale Axiopisto del 4º sec. a. C. e che comunque nei frammenti rimasti ci conserva sentenze tratte dalle commedie epicarmee. Le commedie di E. erano d'argomento mitico (per es. Odisseo disertore, Odisseo naufrago, Sirene, Ciclope, del ciclo di Ulisse; altre della leggenda di Eracle), e di argomento umano (il Contadino, Terra e mare, la Megarese). Brevi, di 300-400 versi, prive del coro, avevano struttura semplice, erano talvolta un semplice contrasto fra due personaggi, distinguendosi soprattutto per la vivacità dell'azione e la rappresentazione di tipi. In alcune commedie E. prendeva di mira i sistemi filosofici più in voga; e le sue tendenze filosofiche lo fecero considerare, poco dopo la sua morte, saggio e filosofo più che poeta comico. Usò il tetrametro trocaico a preferenza del trimetro giambico. Se la sua commedia esercitasse influsso diretto sulla commedia attica è difficile giudicare data la scarsità dei frammenti.