EPIDEMIA (XIV, p. 60)
L'epoca moderna è contrassegnata dalla progressiva rarefazione delle pandemie da morbi esotici e delle grandi epidemie che afflissero l'umanità nei secoli scorsi ed è probabile che se non vi fosse stata la funesta influenza delle guerre, le malattie infettive in Europa non avrebbero esorbitato dall'ordinario andamento endemico delle forme indigene.
La seconda Guerra mondiale, pur senza causare epidemie gravi come la precedente, in cui la sola epidemia influenzale provocò non meno di 400.000 morti in Italia, ha tuttavia determinato, in questo come in molti altri paesi europei, un rifiorire di malattie scomparse ormai da molti anni, o una recrudescenza di altre. Nell'Italia meridionale si ebbero, nel 1943-44, epidemie di vaiuolo e di tifo esantematico (malattie da molti anni scomparse dal territorio italiano), sulla cui entità poco si può precisare, perché a causa degli eventi bellici mancò una esatta raccolta di dati. La vaccinazione jenneriana effettuata su larga scala e l'uso del DDT per la lotta contro i pidocchi, ebbero ben presto ragione di queste malattie.
Le vaste distruzioni delle opere di bonifica ed il disordine apportato ad ogni sorta di regime idrico, causarono un'intensa recrudescenza della malaria, che raggiunse la sua acme nel 1944; ben presto domata, anch'essa, mercè i moderni mezzi di lotta.
Fra le malattie endemiche, quelle che in quasi tutti i paesi visitati dalla guerra hanno subìto una maggiore esacerbazione, sono la tubercolosi e le febbri tifo-paratifoidee; la prima a causa della ipoalimentazione e delle tristi condizioni degli abitati; la seconda per il frequente disordine apportato nelle fognature, negli acquedotti e nella vigilanza annonaria, cosicché molto più frequenti che per il passato sono stati gli episodî di origine idrica e di origine alimentare. Una malattia per lo innanzi trascurabile e che ha assunto vaste proporzioni in molti paesi durante e dopo la seconda Guerra mondiale, è l'epatite epidemica, forma caratterizzata da ittero febbrile e di solito benigna. Una particolarità di questa malattia è la facilità con cui viene trasmessa accidentalmente in seguito a trasfusioni di sangue o ad iniezioni di sieri provenienti da portatori del virus causale o anche a mezzo di siringhe male sterilizzate.
Nuovo allarme ha destato la minaccia del colera, che ha sconfinato dai suoi focolai endemici asiatici e si è infiltrato in Egitto nel secondo semestre del 1947, non si sa bene per qual via. Sono stati denunciati oltre 21.000 casi, dei quali circa la metà mortali, ma è probabile che il numero effettivo sia stato anche maggiore. In considerazione dei numerosi scambî marittimi ed aerei, la presenza del colera in Egitto costituisce un serio pericolo per l'Europa, ond'è che tutti gli stati europei hanno adottato severe misure difensive.
Indipendentemente dalle influenze belliche, vi sono affezioni le quali sono in progressivo aumento e costituiscono uno dei più importanti problemi sanitarî.
Ne fornisce un esempio il reumatismo, la cui importanza sociale è costituita soprattutto dalle cardiopatie che ad esso conseguono. Questa malattia preoccupa soprattutto i paesi dell'Europa settentrionale, l'Inghilterra e gli Stati Uniti, nei quali ultimi sono state compiute vaste indagini epidemiologiche e sono state adottate altrettanto vaste misure di profilassi e medicina preventiva. Per l'Italia si hanno scarsi dati statistici, ma certamente il problema non è così grave come per altri paesi. È stato calcolato che negli S. U. siano fra 450.000 e 900.000 cardio-reumatici, il che corrisponde a 3,5 ÷ 7 per ogni mille abitanti. In alcune città, ad es. Philadelphia, è stato calcolato che l'infezione reumatica da sola mieta quattro volte più vittime di tutte le altre malattie d'infezione (eccettuata la tubercolosi) messe insieme. Si deve in gran parte alle cardiopatie reumatiche se le morti per affezioni cardio-circolatorie si trovano al primo posto nelle statistiche per le cause di morte di molti paesi, fra i quali l'Italia. Un'altra malattia infettiva che ha causato preoccupanti epidemie negli ultimi tempi è la poliomielite anteriore acuta, o paralisi infantile. Negli ultimi 5 anni gli S. U. ne hanno registrati 80.000 casi, e in Europa l'Inghilterra li ha visti quintuplicare.
Invece molte altre malattie endemo-epidemiche hanno subìto una netta decrescenza, almeno per ciò che riguarda la mortalità, il che è dovuto in parte alle misure profilattiche, in parte all'introduzione in terapia dei chemioterapici e degli antibiotici.