EPR
– Sigla di European pressurized reactor, reattore nucleare sviluppato nella linea evolutiva della tecnologia ad acqua pressurizzata (PWR, Pressurized water reactor), che presenta la più consistente casistica per la maggiore diffusione in assoluto, e denominato anche di terza generazione avanzata. Realizzato in Europa da un consorzio costituito dalle società Framatome per la Francia e Siemens per la Germania, è caratterizzato una potenza installata netta di 1600 MWe e soprattutto da interventi progettuali finalizzati ad aumentarne il livello di sicurezza basandolo su un’architettura detta di difesa in profondità (contro il rilascio nell’ambiente dei nuclidi radioattivi) strutturata su tre livelli. Il primo, di natura preventiva, è fondato su un progetto e una costruzione eseguiti secondo i canoni della garanzia di qualità. Il secondo, di natura protettiva, prevede sensori e macchine che intervengano in caso di anomalie e guasti per impedire il propagarsi di catene incidentali. Il terzo, di natura mitigativa, prevede strutture e dispositivi atti a frenare e contenere gli effetti dannosi degli incidenti che dovessero innescarsi nonostante i primi due livelli di difesa. Quattro unità EPR sono in fase di costruzione (giugno 2012), due in Europa (Olkiluoto in Finlandia e Flamanville in Francia), con notevoli ritardi causati dall’aumento dei costi e dalla necessità di ulteriori verifiche della qualità del calcestruzzo, e due in Cina (Guangdong). È stata pianificata inoltre la messa in opera di altri cinque reattori, che sono in fase di autorizzazione: Hinkley Point (Gran Bretagna, 2 unità), Sizewell (Gran Bretagna, 2 unità) e Penly (Francia).