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EPULONI

di Gioacchino Mancini - Enciclopedia Italiana (1932)
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EPULONI (lat. epulones)

Gioacchino Mancini

Collegio sacerdotale creato nel 196 a. C. a Roma con l'incarico di curare la preparazione e la celebrazione dell'epulum Iovis. Era questo un sacrificio in forma di banchetto (epulum), che si celebrava in occasione dell'annuale della fondazione del tempio di Giove Capitolino, in onore di Giove, Giunone e Minerva. Un simile banchetto si celebrò più tardi il 13 novembre, durante cioè i ludi plebei (4-17 novembre), mentre l'epulo del 13 settembre coincideva con i ludi romani (4-19 settembre). Prima del 196 la funzione degli epulones spettava al collegio dei pontefici.

Dapprima il collegio fu composto di tre membri (IIIviri epulones); più tardi, non sappiamo con precisione quando, i componenti il collegio furono aumentati a sette. Giulio Cesare, nell'anno 44 a. C., ne accrebbe il numero a dieci, continuando tuttavia i suoi membri a denominarsi VII viri epulonum. Gli epuloni attendevano anche all'imbandigione dei banchetti celebrati in occasione di trionfi, di dedicazioni di templi, e simili. La loro nomina avveniva mediante cooptatio dello stesso collegio. Potevano essere eletti personaggi tanto patrizî quanto plebei, purché appartenessero all'ordine senatorio. Avevano il quarto posto nella gerarchia dei collegi šacerdotali maggiori, dopo i pontefici, gli auguri ed i XV viri sacris faciundis. Talora facevano parte del collegio gli stessi imperatori e i membri della famiglia imperiale. L'uso era che non si accedesse alla dignità d'epulone se non dopo avere occupato la magistratura pretoria; si hanno però anche esempî di epuloni provenienti da magistrature inferiori. Come ogni altro collegio sacerdotale, anche questo aveva al servizio dei suoi membri alcuni servi publici.

Bibl.: J. Marquardt, Römische Staatsverwaltung, III, 2ª ed., Lipsia 1885, p. 347 segg.; E. De Ruggiero, Diz. di antichità romane, II, iii, Roma 1922, p. 2140 segg.

Vedi anche
pontefice Storia Presso gli antichi Romani, ciascuno dei membri del collegio a carattere giuridico-sacerdotale presieduto da un p. massimo. Il termine pontifex (da pons «ponte» e tema di facere «fare») inizialmente forse designava colui che curava la costruzione del ponte sul Tevere. Il numero dei p. variò nel ... augure Interprete, presso le antiche popolazioni italiche e presso i Romani, del volere degli dei, che si rivelava loro per mezzo di vari segni. Il collegio degli a. (costituito dagli interpreti ufficiali degli auspici di Stato, che si riunivano alle none di ogni mese) era anticamente formato di 5 membri patrizi, ... Minerva (lat. Minerva) Antica divinità italica, entrata presto, probabilmente attraverso gli Etruschi, nel novero delle divinità dei Romani; in seguito fu identificata con la greca Atena. Il suo culto fu introdotto in Roma probabilmente al tempo dei Tarquini. Con Giove e Giunone fece parte della triade capitolina. ... sacrificio Atto rituale attraverso il quale si dedica un oggetto o un animale o un essere umano a un’entità sovrumana o divina, sottraendolo alla sfera quotidiana, come segno di devozione oppure per ottenere qualche beneficio. Generalità Il s. è di centrale importanza nella maggior parte delle religioni; la sua ...
Tag
  • ORDINE SENATORIO
  • GIULIO CESARE
  • PRETORIA
  • GIUNONE
  • MINERVA
Vocabolario
epulóne
epulone epulóne s. m. [dal lat. epŭlo -onis, der. di epŭlum «banchetto»]. – 1. Ciascuno dei membri di un antico collegio sacerdotale (prima di 3, poi di 7 membri), creato nel 196 a. C. in Roma per celebrare il sacrificio solenne, in forma...
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