EPULONI (lat. epulones)
Collegio sacerdotale creato nel 196 a. C. a Roma con l'incarico di curare la preparazione e la celebrazione dell'epulum Iovis. Era questo un sacrificio in forma di banchetto (epulum), che si celebrava in occasione dell'annuale della fondazione del tempio di Giove Capitolino, in onore di Giove, Giunone e Minerva. Un simile banchetto si celebrò più tardi il 13 novembre, durante cioè i ludi plebei (4-17 novembre), mentre l'epulo del 13 settembre coincideva con i ludi romani (4-19 settembre). Prima del 196 la funzione degli epulones spettava al collegio dei pontefici.
Dapprima il collegio fu composto di tre membri (IIIviri epulones); più tardi, non sappiamo con precisione quando, i componenti il collegio furono aumentati a sette. Giulio Cesare, nell'anno 44 a. C., ne accrebbe il numero a dieci, continuando tuttavia i suoi membri a denominarsi VII viri epulonum. Gli epuloni attendevano anche all'imbandigione dei banchetti celebrati in occasione di trionfi, di dedicazioni di templi, e simili. La loro nomina avveniva mediante cooptatio dello stesso collegio. Potevano essere eletti personaggi tanto patrizî quanto plebei, purché appartenessero all'ordine senatorio. Avevano il quarto posto nella gerarchia dei collegi šacerdotali maggiori, dopo i pontefici, gli auguri ed i XV viri sacris faciundis. Talora facevano parte del collegio gli stessi imperatori e i membri della famiglia imperiale. L'uso era che non si accedesse alla dignità d'epulone se non dopo avere occupato la magistratura pretoria; si hanno però anche esempî di epuloni provenienti da magistrature inferiori. Come ogni altro collegio sacerdotale, anche questo aveva al servizio dei suoi membri alcuni servi publici.
Bibl.: J. Marquardt, Römische Staatsverwaltung, III, 2ª ed., Lipsia 1885, p. 347 segg.; E. De Ruggiero, Diz. di antichità romane, II, iii, Roma 1922, p. 2140 segg.