ERACLEA LIMNEA (῾Ηράκλεια Λιμναία)
Limnea (Λιμναία) si chiamava anticamente (Xen., Hell., iv, 6, 6; Poi., v, 5, 14; 6, 5; 14, 2) una stretta valle che dalla baia S-E del golfo di Ambracia, in Acarnania, punta verso l'interno in direzione della fertilissima regione dell'Achebo, una volta in possesso della potente città di Strato. In questa valle si trovava, durante la guerra del Peloponneso, un villaggio che Tucidide (ii, 8o, 2; iii, 1o6, 2) definisce privo di mura (ἀτεικίστος) e che portava lo stesso nome di quella. Con tale abitato, fortificato probabilmente solo nel corso del III sec. a. C., l'Oberhummer ha identificato l'E. di Acarnania ricordata da Plinio (Nat. hist., iv, 5) e da Stefano Biz. (s. v.) accettando la localizzazione proposta per essa dal Bursian (Geogr., i, 110 ss.) sul golfo ambraciota presso l'odierna Karvassara. Così verrebbe superata la dualità E. L. ed entrambe le denominazioni si riferirebbero alla città antica i cui avanzi giacciono su una collina a breve distanza dal mare all'estremo S-E del golfo di Ambracia, circondati da un anello di mura, ancora ben conservate; lungo 7 stadi. Anche l'accesso dalla città, in alto, al mare era difeso da due potenti muri, lunghi altri 6 stadî.
Bibl.: L. Heuzey, Le Mont Olympe et l'Acarnanie, Parigi 1860, pp. 19, 28, tav. V s.; E. Oberhummer, Akarnanien, Monaco 1887, pp. 37 s., 120 s., 164 s., 212 s.; J. L. Myres, in Geogr. Journ., XXXII, 1908, p. 53 (rilievo delle rovine); Boelte, in Pauly-Wissowa, VIII, 1912, c. 423, s. v. Herakleia, n. 2; F. Noack, in Arch. Anz., 1916, c. 220; Oberhummer, in Pauly-Wissowa, XIII, i, 1926, c. 707, s. v. Limnaia, n. 3.