ANTONINI, Eraldo
Nato a San Piero a Sieve (Firenze) il 20 apr. 1931, da Enea e da Annita Biferali, si laureò a Roma nel 1954 in medicina e chirurgia con una tesi sperimentale sulla cristallizzazione della mioglobina, redatta sotto la guida di A. Rossi Fanelli. L'argomento della tesi di laurea fu successivamente sviluppato, e costituì il primo originale contributo ad una numerosissima serie di oltre trecentocinquanta lavori sperimentali pubblicati dall'A. durante la sua carriera scientifica.
Sposò nel 1956 Virginia Pettini, da cui ebbe quattro figli (Giovanni, Paola, Andrea e Cristina). Nello stesso anno fu nominato assistente presso l'istituto di chimica biologica della facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Roma e successivamente, dopo il conseguimento della libera docenza, gli fu affidato l'incarico dell'insegnamento della chimica nella stessa facoltà. Nel 1968 fu nominato professore straordinario di biologia molecolare nella facoltà di scienze dell'università di Camerino e nel 1970 fu chiamato a ricoprire la cattedra di chimica nella facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Roma. Da quel momento, e fino alla sua scomparsa, mantenne la direzione dell'istituto di chimica della stessa facoltà. Durante tutto il periodo dell'insegnamento l'A. svolse un ruolo importante nell'aggiornamento e nella definizione dei contenuti del corso di chimica per gli studenti di medicina. Dal 1977 al 1981 fu anche direttore del centro di studio per la biologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, al cui sviluppo contribuì in maniera determinante con la sua guida intelligente e capace.
Membro di società scientifiche, quali la Società italiana di biochimica (di cui fu membro del consiglio direttivo), e la Società italiana di biofisica e biologia molecolare (di cui fu segretario nazionale), la Royal Society of Medicine e l'American Society of Biological Chemists, l'A. fu tra i fondatori del European Molecular Biology Organization (EMBO).
Nel 1974 gli furono assegnati il premio Feltrinelli dell'Accademia nazionale dei Lincei e il premio Villa San Giovanni per le scienze. Fece parte del comitato editoriale di riviste scientifiche nazionali ed internazionali, quali il Giornale italiano di biochimica, Biochimica et Biophysica Acta, Haematologia, Analytical Biochemistry, Cancer Biochemistry and Biophysics.
L'attività scientifica dell'A. si svolse in Italia e all'estero, dove si recò pochi anni dopo la laurea per lavorare con Q. H. Gibson (Sheffield), esperto mondiale di studi di cinetica rapida; questa collaborazione scientifica lasciò nell'A. una profonda traccia e stimolò positivamente il suo lavoro di ricerca.
Il suo campo di studio riguardò l'indagine dei rapporti tra struttura e funzione nelle proteine, i meccanismi di reazione in sistemi biologici e la cinetica enzimatica. Egli divenne presto un'autorità riconosciuta nel campo della biochimica e della biologia molecolare, e portò contributi originali e chiarificatori per la comprensione dei meccanismi di trasporto dell'ossigeno molecolare e quindi della respirazione cellulare. Lo studio della chimica di processi biologici fondamentali acquistò con l'A. il rigore derivante dall'applicazione di metodologie proprie della chimica-fisica, arricchite dall'innovazione derivante dalla sua fantasia di sperimentatore geniale.
Nelle sue prime ricerche in questo campo, che risalgono agli anni intorno al 1960, determinò le curve di equilibrio con l'ossigeno della mioglobina, sviluppando un metodo originale ancora in uso; preparò per la prima volta la apo-emoglobina in forma nativa e dimostrò che dalla combinazione di questa proteina con l'eme è possibile ottenere in vitro l'emoglobina con tutte le proprietà caratteristiche della proteina originale. Successivamente dimostrò che l'emoglobina va incontro ad un processo di dissociazione in subunità con modificazione delle sue proprietà di trasportatore di ossigeno; stabilì che esiste una correlazione (anche temporale) fra variazioni della struttura proteica e proprietà funzionali, quali le interazioni tra gli emi e l'effetto Bohr; studiò le proprietà delle due catene polipeptidiche dell'emoglobina e scoprì che i loro amminoacidi carbossiterminali sono di fondamentale importanza per il controllo funzionale, come dimostrato successivamente da M. F. Perutz (Cambridge).
Questa serie di risultati esercitò una profonda influenza sullo studio dei meccanismi della regolazione biologica al livello molecolare e portò un contributo significativo alla formulazione della "teoria allosterica", anche attraverso la collaborazione con J. Wyman (Roma). Di questo periodo sono alcune importanti pubblicazioni quali gli scritti su Advances in Protein Chemistry (1964), Science (1967) e Annual Review of Biochemistry (1970). Nel 1971 fu coautore con Maurizio Brunori di Hemoglobin and Myoglobin in their Reactions with Ligands. L'A. ideò e organizzò, in collaborazione con R. Lumry (Minneapolis, Minnesota), una serie di sette conferenze internazionali sulle proprietà strutturali e funzionali delle proteine respiratorie, che si tennero nei pressi di Roma, la prima a La Cura di Vetralla, fra il 1966 ed il 1980.
Negli anni successivi al 1970 egli proseguì gli studi sulle reazioni delle proteine respiratorie con i leganti, estendendoli ad emoglobine patologiche e di specie diverse, dimostrando un vivo interesse per il significato delle ricerche di biochimica comparata nella comprensione dell'evoluzione biologica. In parallelo, rivolse la sua attenzione a sistemi enzimatici deputati al metabolismo dell'ossigeno, quali la laccasi e la citocromossidasi, il cui studio iniziò in collaborazione con B. G. Malmström (Göteborg). Queste ricerche, in parte condotte con le tecniche per l'analisi di reazioni rapide in soluzione, portarono all'identificazione di intermedi di reazione e quindi all'interpretazione del meccanismo catalitico di questi enzimi.
Negli ultimi anni l'A. iniziò ricerche, non ultimate, su altri sistemi proteici come quelli connessi con il metabolismo del ferro e con i meccanismi di proteolisi. Intraprese inoltre studi per la messa a punto di nuove biotecnologie biochimiche e diede impulso a ricerche di biochimica farmacologica. Anche in quest'area l'A. fu di stimolo a collaboratori ed allievi, mostrando che è possibile applicare metodi e concetti della biologia molecolare allo studio della regolazione farmacologica di funzioni vitali.
L'A. morì a Roma il 19 marzo 1983.
Opere principali: Studies on Carboxy Peptidase Digests of Human Hemoglobin, in Journal of Biological Chemistry, CCXXXVI (1961), pp. 60 s. (in coll. con J. Wyman, L. Zito, A. Rossi Fanelli, A. Caputo); Hemoglobin and Myoglobin, in Advances in Protein Chemistry, XIX (1964), pp. 73-222 (in coll. con A. Rossi Fanelli, A. Caputo); Interelationship between Structure and Function in Hemoglobin and Myoglobin, in Physiological Review, XLV (1965), pp. 123-170; Hemoglobin and its Reaction with Ligands, in Science, CLVIII (1967), pp. 1417-1425; Hemoglobin, in Annual Review of Biochemistry, XXXIX (1970), pp. 977-1042 (in coll. con M. Brunori); Hemoglobin and Myoglobin in their Reactions with Ligands, Amsterdam 1971 (in coll. con M. Brunori); On the Catalytic Mechanism of Cytochrome Oxidase, in Nature, 1970, pp. 936 s. (in coll. con M. Brunori, C. Greenwood, B. G. Malmstrom); Oxygen Pulsed Cytochrome c Oxidase, in Proceedings of the National Academy of Sciences, LXXIV (1977), pp. 3128-3132 (in coll. con M. Brunori, A. Colosimo, C. Greenwood, M. T. Wilson); Hemoglobins, in Methods in Enzimology, LXXVI (1981), pp. XIII s. (in coll. con L. Rossi Bernardi, E. Chiancone); Transient Removal of Proflavine Inhibition of Bovine β-trypsin by the Bovine Basic Pancreatic Trypsin Inhibitor (Kunitz), in Journal of Biological Chemistry, CCLVIII (1983), pp. 4676-4678 (in coll. con P. Ascenzi, M. Bolognesi, E. Menegatti, M. Guarneri).
Fonti e Bibl.: M. Brunori - E. Chiancone - J. Wyman, E. A., in Trends in Biochemical Sciences, IX (1984), n. 1, pp. 12 s.; A. Rossi Fanelli, in Annuario dell'univ. degli studi di Roma "La Sapienza", anno acc. 1983-84, Roma 1984, pp. 1309 s. (necrologio).