ERANOS
In Omero la parola ἔρανος significa un banchetto nel quale ogni commensale porta il suo contributo o in denaro o in natura. Da questo primo significato, attraverso l'idea di contribuzione, si passa a quello di prestito quando il denaro, raccolto mediante una colletta fra amici, serve allo scopo di un' assistenza privata. L'ἔρανος, come si è visto parlando della beneficenza (v.), è un prestito gratuito, fatto da più persone, costituenti una particolare associazione, chiamata anch'essa ἔρανος, in favore d'un amico comune. Essendo il prestito volontario, non tutti sottoscrivono in egual misura, ma ciascuno proporzionatamente alle sue facoltà. Il denaro viene consegnato dai contribuenti al prestito (πληροταί) nelle mani stesse del beneficato, perché questi possa sapere quanto deve restituire a ciascuno (Corn. Nep., Epam., 3). Chi riceve l'ἔρανος è obbligato a restituirlo senza interesse (Theophr., Caract., 17), tanto ai singoli πληροταί, quanto all'imprenditore della colletta (Hyper., V, 11). Il rimborso avviene generalmente a rate.
L'ἔρανος ha luogo in diversi casi: a) per pagare il riscatto d'un prigioniero preso dai nemici o dai pirati, come nel noto caso di Cesare (Plut., Caes., II) o, come appare più di frequente, per restituire il denaro che altri, per speculazione, avesse anticipato al prigioniero (Pseudo-Dem., Contra Nicostr., 11). Nell'orazione contro Neera troviamo l'esempio di un ἔρανος raccolto dai diversi amanti di una cortigiana schiava, per affrancarla; b) per dotare una ragazza senza mezzi (Corn. Nep., Epam., 3); c) per rimborsare al tesoro un debito o pagare un'ammenda, quando la morosità esporrebbe il debitore all'atimia (v.) (Dem., De corona, 312). Esempî di ἔρανος si trovano anche nell'età romana, come possiamo rilevare da una lettera di Plinio a Traiano (Plinio, X, 94), nella quale si tratta di un ἔρανος come di un'associazione eccezionalmente autorizzata, della quale lo scopo principale è l'assistenza ai poveri.
Bibl.: Ziebarth, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, coll. 328-330; L. Beauchet, Histoire du droit privé de la république athénienne, Parigi 1897, VI, pp. 258, 354; Th. Reinach, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités gr. et rom., s. v.; Lipsius, Attisches Recht, II, ii, Lipsia 1912, pp. 730 segg., 770 segg.; F. Polanel, Gesch. des griech. Vereinswesen, Lipsia 1909, p. 28 segg.