erbario
Raccolta di piante essiccate
Gli erbari sono una raccolta di piante seccate e classificate per uso scientifico. La parola erbario ha un doppio significato, può indicare una raccolta di piante essiccate o il luogo dedicato alla conservazione e alla consultazione di tale materiale
La botanica nasce come attività di riconoscimento delle piante alimentari e medicinali che già gli autori greci e latini descrissero in opere giunte fino a noi. All'interesse pratico si affianca ben presto quello della conoscenza fine a sé stessa: le piante, anche se non sempre utili, vengono raccolte e descritte sulla base delle caratteristiche esterne: fiore, foglie, radici. Con il progredire degli studi botanici s'impone il problema di conservare, descrivere e poter facilmente consultare il materiale raccolto. Nascono così i primi erbari. I più antichi sono gli erbari figurati in cui, accanto alla descrizione botanica, compaiono preziose illustrazioni. Le descrizioni contenute in questi primi erbari risultano ancora poco scientifiche, fondate come sono su concetti vaghi e permeati di pensiero magico. Per esempio Paracelso (nella seconda metà del 15° secolo) sosteneva che l'utilità delle piante è connessa con la loro forma, così le foglie a forma di cuore curerebbero le malattie cardiache, mentre la linfa gialla degli steli servirebbe a combattere l'itterizia.
Risale al 1493 uno dei primi esemplari di erbario essiccato di cui abbiamo notizia. Fu Pandolfo Collenuccio, uomo politico e diplomatico di Pesaro dalla vastissima cultura che, dopo aver raccolto alcuni campioni vegetali durante un suo viaggio in Tirolo, li seccò per inviarli all'umanista Poliziano affinché li esaminasse. Tale pratica si diffuse ovunque ed è tutt'ora in vigore. I primi erbari essiccati erano formati da fogli, poi rilegati in volumi, su cui venivano incollati i campioni vegetali; l'etichetta allegata a ogni foglio riportava il nome comune della pianta e qualche descrizione generica. È solo alla fine del Settecento, grazie alle nuove regole di classificazione di Linneo, che le etichette si arricchiscono di informazioni scientifiche relative all'ambiente di provenienza, il che ci permette di ricostruire la storia e l'evoluzione della flora nelle diverse regioni.
In Italia si trovano bellissimi erbari storici. A Bologna, nel Museo di Palazzo Poggi, è conservata un'antica collezione naturalistica tra le più interessanti al mondo.
Fu Ulisse Aldrovandi (seconda metà del 16° secolo), grande scienziato bolognese, a raccogliere e mettere in mostra oltre 18.000 "diversità di cose naturali": animali impagliati o mummificati, chimere, 7.000 piante seccate o dipinte su tavole (cioè erbari), minerali, fossili. Allestì quello che fu da lui chiamato "Teatro della natura" che doveva servire a riempire il visitatore di stupore e di ammirazione per i prodotti naturali: alcuni bellissimi, altri bizzarri, altri mostruosi, tutti mirabili.
La funzione ordinatrice degli erbari attraversa i secoli. Se oggi anche noi profani vogliamo studiare la flora di una determinata zona, per esempio quella del giardinetto sotto casa o del bosco dove andiamo a camminare, è opportuno raccogliere le piante che vi crescono nelle diverse stagioni dell'anno, farle seccare seguendo una certa metodica, e procedere poi al loro riconoscimento e alla classificazione.
Gli erbari più importanti, quelli custoditi negli istituti universitari e di ricerca, oltre alla funzione conservativa, servono anche per la ricerca scientifica.
I botanici che vi lavorano si occupano non soltanto di aumentare il numero di specie raccolte, ma anche di mettere a punto nuove tecniche di conservazione, di promuovere l'informazione sulle collezioni esistenti e di collaborare con la Rete degli erbari di tutto il mondo. Se infatti è compito della comunità scientifica scambiarsi informazioni sugli studi e le scoperte, la rete tra i responsabili dei principali erbari mondiali permette di mantenersi in contatto permanente. L'importanza di un erbario è data dal numero delle specie conservate. Il più grande al mondo è quello di Parigi, con 10 milioni di specie, seguono Kiev, San Pietroburgo e Ginevra con 5 milioni di specie, mentre in Italia il più importante erbario si trova a Firenze dove sono conservate 3.500.000 specie vegetali.