ERCOLANI, Giovanni Battista, conte
Medico e zooiatra nato a Bologna il 27 dicembre 1817, ivi morto il 16 novembre 1883. Dimostrò giovanissimo spiccata inclinazione allo studio delle scienze naturali; si laureò a Bologna nel 1840 e nel museo anatomico di questa città consolidò le sue nozioni d'anatomia comparata e di patologia; ebbe, come supplente, l'insegnamento nella clinica delle malattie degli animali. Nel 1848 accolse con entusiasmo la riforma di Pio IX; con M. Minghetti fondò il giornale liberale Felsineo; nel dicembre fu eletto membro del Consiglio supremo di sanità a Roma. Nel 1849 fu membro della Costituente romana, uno dei pochi che votarono contro la proclamazione della repubblica. Nel periodo reazionario, escluso dall'amnistia, fuggì nell'Appennino bolognese e si recò a Pistoia, poi a Firenze, dove, pur lottando con gravi ristrettezze economiche, attese nelle biblioteche allo studio della storia della zooiatria, ma nel 1851, bandito dal governo granducale, si rifugiò in Piemonte. A Torino, dopo pochi mesi, fu chiamato a supplire il professore della scuola di veterinaria della quale fu poi professore ordinario e nel 1859 direttore; fondò il museo locale d'anatomia e patologia veterinaria. Proclamata l'unità d'Italia, fu deputato di Bologna, dove nel 1863 fu chiamato alla cattedra di zooiatria; a Bologna fu decano e rettore della facoltà di medicina e segretario dell'accademia delle scienze.
Delle sue pubblicazioni ricordiamo: Della trasmissione del cimurro dai bruti all'uomo (in Memorie dell'Accad. delle Scienze, 1842); Ricerche storico-analitiche sugli scrittori di veterinaria (Torino 1851-54); Sur l'embryogénie et la propagation de vers intestinaux (in Compte rend. de l'Acad. des scienc., Parigi 1854); Ricerche storiche intorno a Mastro Mauro veterinario del sec. XIV (in Giorn. di med. vet., 1860); Delle glandole otricolari dell'utero (in Mem. dell'Acc. delle Sc., Bologna 1867); Delle malattie della placenta (ibid., 1870); Sulla dimorfobiosi, ecc. (ibid., 1874); Sulle alterazioni patologiche portale dalla sifilide nella placenta umana (in Bullett. delle sc. med., Bologna 1888).