BENTIVOGLIO, Ercole
Nato dalla casata dei signori di Bologna, l'anno stesso (1506) che suo padre Annibale II era da Giulio II cacciato da quella città, passò la maggior parte della sua vita a Ferrara, dove strinse amicizia con l'Ariosto. Benché non abbia lasciato nulla di memorabile e artisticamente compiuto, interessa per il rilievo che acquistano nella sua opera i gusti, il costume, la cultura e le predilezioni del suo tempo. Il Bentivoglio imita l'Ariosto nelle Satire e il Berni in alcuni Capitoli, quelle e questi pubblicati nel 1546. Scrisse anche due commedie, I fantasmi e Il geloso, edite da Gabriel Giolito de' Ferrari, a Venezia nel 1544, nelle quali ripete dai Latini i modi e il disegno, ma se ne diparte nell'esecuzione. Morì a Venezia il 6 novembre del 1573.
Bibl.: S. Bongi, Annali di Gabriel Giolito de' Ferrari, II, Roma 1890, pp. 77-79, 135-36; I. Sanesi, La Commedia, I, Milano [1911], pp. 248-51.