FABBRI, Ercole Federico
Nacque a Ravenna il 26 ott. 1840 da Giovan Battista, allora primario chirurgo della città, e da Rosa Minarelli.
Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Bologna, dove il padre fin dal 1859 era titolare della cattedra di ostetricia, si laureò a pieni voti nel 1864. Subito dopo si recò all'estero a scopo di studio e vi rimase quasi tre anni: spostatosi l'asse della cultura medica europea dalla Francia, dove a suo tempo si era recato il padre, ai paesi di lingua tedesca, fu a Zurigo, jena, Monaco, Lipsia, Berlino, Praga e Vienna, frequentando le lezioni e le cliniche dei più eminenti ostetrici e ginecologi dell'epoca. Compì invece il primo tirocinio pratico in patria quale assistente, nel 1865 e nel 1869-70, presso la maternità di Bologna. Per cinque anni fu poi assistente presso la cattedra di ostetricia diretta dal padre, che sostituì - durante la malattia e subito dopo la morte - per incarico nel periodo compreso tra il 1874 e il 1876. Il 10 dic. 1875 ottenne la libera docenza.
Il F., dopo il fortunato esordio bolognese, trovò comunque il definitivo spazio culturale e operativo presso l'università di Modena, ove nel 1882, dopo il passaggio a Catania di A. Cuzzi (cfr. Diz. biogr. d. Ital., XXXI, pp. 545 ss.), venne nominato professore straordinario e successivamente, dal 1º luglio 1886, ordinario di clinica ostetrica. Conservò la direzione di questa cattedra fino al 1915, quando lasciò l'insegnamento per raggiunti limiti di età. Gli succedette nella direzione della clinica A. Guzzoni Degli Ancarani, proveniente da Siena.
Il F. visse in un'epoca di profonda riorganizzazione dell'ostetricia e della ginecologia, che alla fine del secolo scorso, alla maniera di altre branche specialistiche della medicina, stava affrontando nuovi metodi di ricerca e nuovi problemi clinici. In questo periodo di rapido rinnovamento la diretta e immediata comunicazione del sapere acquistava un'importanza superiore al passato, tanto che si costituivano varie società medico-scientifiche nazionali. La Società italiana di ostetricia e ginecologia fu costituita a Roma il 19 marzo 1883 e nel 1886 ne divenne vicepresidente il F., sempre sensibile alle esigenze di aggiornamento della propria disciplina. Il F. fece anche parte della commissione promotrice, quando nel 1892 la Società, dopo anni di torpore succeduti al primo entusiasmo, si ricostituì nell'imminenza del congresso medico internazionale. Egli fu anche vicepresidente della Società emiliana e marchigiana di ginecologia e ostetricia, fondata nel 1901.
Il F. affrontò anche problemi di ordine organizzativo: durante la sua direzione, superando non poche difficoltà e vari ostacoli burocratici, riuscì a dare un volto moderno alla clinica ostetrica dell'università di Modena, ottenendo di far costruire nell'area ospedaliera una palazzina indipendente a tre piani nella quale trasferire il vecchio istituto ostetrico. Il nuovo stabilimento fu strutturato in modo veramente razionale: al piano terra, accanto all'ambulatorio, trovarono posto la scuola, l'esemplare museo, il laboratorio; nel primo piano ebbe sede la sezione ostetrica con le stanze per le levatrici e per le pazienti, oltre a una sala speciale utilizzata come incubatrice per i prematuri; l'altro piano, per pazienti di interesse ginecologico, venne fornito di sala operatoria con relativa camera di preparazione, di una stanza per le medicazioni e di una per le operate. A. conferma della razionalità e modernità della progettazione, il nuovo istituto fu fornito di riscaldamento a vapor d'acqua e di illuminazione elettrica, che integrava quella a gas. Il F., insomma, aveva pienamente avvertito la necessità di mediare le esigenze didattiche e assistenziali della propria disciplina con quelle igieniche dell'architettura ospedaliera. Del resto egli aveva dedicato una delle sue prime pubblicazioni ai problemi della ventilazione e del riscaldamento degli ambienti ospedalieri (Sulla ventilazione naturale utilizzata negli spedali, in Bullettino delle scienze mediche [Bologna], s. 5, XI, [1869], vol. 8, pp. 402-31).
L'abbondante produzione scientifica del F., eccettuati pochi lavori come quello sopra citato, una nota sulla tracheotomia (Tracheotomia in caso di laringite cruposa, ibid., XLVII [1876], vol. 21, pp. 272-83) e una ricerca sull'azione anestetica della cocaina (Sull'azione anestetica della cocaina, in Atti della Società medico-chirurgica, Modena 1885-86), riguardò essenzialmente argomenti di esclusivo interesse ostetrico e ginecologico sia di ordine teorico e didattico (in ciò seguendo le orme paterne), sia di carattere clinico e pratico. Fu così autore di studi sull'embriotomia, sull'asse pelvico e sul canale del parto, sulle distocie, sull'applicazione del forcipe, sulla patologia del feto e del neonato; si occupò di patologia ostetrica e ginecologica (rispettivarnente, placenta incarcerata e tumori dell'utero e della vagina), dell'applicazione dei pessari, delle irrigazioni endouterine come possibile causa di gravidanza extrauterina; studiò a fondo il polidramnios, la cui genesi attribuì alla mancata deglutizione del liquido amniotico. Fra le sue numerose pubblicazioni si ricordano qui tra le più significative: Atrofia congenita dell'utero e mancanza della vagina, in Bull. delle scienze mediche (Bologna), s. 5, XLVII (1976), vol. 21, pp. 264-267; Gravi metrorragie per degenerazione cistica e villosa del collo uterino, amputazione del muso di tinca, e cauterizzazione; esito felice, ibid., pp. 267-271; Sulla morte apparente dei neonati, ibid., vol. 22, pp. 357-361; Estirpazione di un mioma intrauterino per mezzo dell'ansa galvano-plastica, in Mem. dell'Accad. delle scienze dell'Ist. di Bologna, s. 4, II (1881), pp. 539-554; Estirpazione di un mioma intrauterino per mezzo dell'ansa galvano caustica, in Memorie dell'Acc. delle scienze dell'Ist. di Bologna, s. 4, II (1881), pp. 539-554.
Il F. morì a Modena il 20 dic. 1926; il 23 sett. 1890 aveva sposato Margherita Almenici.
Bibl.: A Guzzoni Degli Ancarani, L'Italia ostetrica, Siena 1911, pp. 112-115, 547 ss.; F. Pini, Commem. del prof. E. F. F. - Socio promotore della Società, in Atti d. Soc. ital. di ost. e ginec., XXVII (1929), p. LXX; O. Viana-F. Vozza, L'ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933, pp. 262, 1079 s., 1090; V. Pedote, Saggio iconografico e profili bio-bibliografici degli ostetrici e ginecologi dell'università di Bologna, in Riv. di storia d. med., VIII (1964), p. 23; G. C. Mor-P. Di Pietro, Storia dell'università di Modena, Bologna 1975, p. 242; Enc. Ital., XIV, p. 694.