GALVAGNI, Ercole
Nacque a Bologna, dall'avvocato Bartolomeo e da Marianna Trotti, il 5 sett. 1836.
Compiuti i primi studi, si laureò in medicina e chirurgia nell'Università felsinea e subito dopo - nel corso della guerra d'indipendenza del 1859 - prestò servizio, come medico aggiunto, nel corpo sanitario militare. Terminato il tirocinio pratico nel marzo 1860, si dedicò all'approfondimento e all'esercizio della medicina interna: dopo essere stato proassistente presso l'ospedale Maggiore dal novembre 1858 all'aprile 1859, nel 1864 vinse il concorso di primario medico per gli ospedali di Bologna.
Il G. fu ancora coinvolto negli eventi bellici nel 1866, quando prestò nuovamente servizio sotto le armi come medico di battaglione del 6° reggimento volontari italiani. Ripresa la sua attività nell'ospedale, la ricca casistica di cui poteva disporre gli consentì di completare la propria formazione clinico-scientifica e nel 1874 conseguì la libera docenza in clinica medica. Nominato professore ordinario di clinica e patologia speciale medica e direttore dell'istituto di clinica medica dell'Università di Cagliari con decreto reale del 24 nov. 1875, nel 1879, con decreto reale del 6 marzo, fu trasferito presso l'Università di Siena, succedendo a P. Burresi. L'anno successivo, con decreto reale del 18 nov. 1880, fu nominato professore di clinica medica nell'Università di Modena, e in questa sede concluse la sua carriera. Nell'Ateneo modenese fu eletto preside della facoltà di medicina e chirurgia nel 1892 e confermato nella carica per un decennio.
Clinico dotato di spiccata attitudine all'osservazione e alla ricerca scientifica, il G., in un'epoca nella quale ancora non si erano delineati i vari orientamenti specialistici, concentrò i propri interessi nei più disparati settori della patologia e della clinica medica. Dalla valutazione della sua vasta produzione emergono chiaramente le caratteristiche della personalità medico-scientifica del G.: la capacità di studiare minuziosamente i casi capitati alla sua osservazione; la costante tendenza a individuare i momenti etiologici e patogenetici quali elementi chiave per la comprensione delle forme morbose in studio; l'affinamento delle tecniche semeiologiche onde poter giungere alla corretta formulazione diagnostica, ove possibile precoce; sulla scorta della conoscenza della natura e della patogenesi delle malattie così conseguita, prevenirne se possibile l'insorgenza e condurne la terapia con razionalità e con prudenza, senza indulgere a un eccessivo interventismo farmacologico.
Il G. fu autore di numerosi lavori scientifici, pubblicati sui periodici medici del tempo: sulla patologia e sulla semeiotica cardiovascolare (Endocardite ateromatosa con insufficienza delle valvole semilunari aortiche, in Ebdomadario medico di Bologna, III [1864], pp. 585 s., 593-595, 611 s.; Due fatti che infirmano il valore diagnostico del rientramento sistolico, in Riv. clinica di Bologna, VIII [1869], pp. 8-10; Studio clinico sulla sinfisi cardiaca e sul rientramento sistolico, ibid., s. 2, III [1873], pp. 321-333; Sul raddoppiamento del secondo tono nelle arterie del collo (galoppo carotideo), in Riv. clinica, XXVIII [1889], pp. 426-431); sulle malattie dell'apparato respiratorio (Un caso di edema polmonare in puerpera, con albuminuria ed anasarca, in Riv. clinica di Bologna, VII [1868], pp. 104-106; La pigmentazione cutanea nella tubercolosi miliare, ibid., IX [1870], pp. 132-136; Nota clinica sugli infarti polmonari non embolici, ibid., s. 2, VII [1877], pp. 321-329; Della gangrena polmonare diffusa consecutiva a pleurite purulenta. Nota, ibid., VIII [1878], pp. 129-142; Sulla pneumonite cruposa a focolai disseminati, in Riv. clinica, XXIX [1890], pp. 718-731; Sopra uno speciale fenomeno appartenente all'ascoltazione della bocca (espirazione sistolica o soffio del cavo orale?), in Clinica medica italiana, XLIII [1904], pp. 436-444), degli organi addominali (Caso di degenerazione amiloide della milza e del fegato da diarrea cronica. Idroterapia. Guarigione. Lettera al prof. C. Lombroso, in Riv. clinica di Bologna, V [1866], pp. 360-363; Un caso di trombosi primaria della vena epigastrica destra, ibid., s. 2, II [1872], pp. 239-241; Sopra un caso singolarissimo di epatite interstiziale flaccida, ibid., X [1880], pp. 331-334; Contributo alla diagnosi del carcinoma del pancreas, in Riv. clinica e terapeutica, XIII [1891], pp. 613-632, in collab. con G. Bassi; Cancro-cirrosi del fegato, in Boll. delle cliniche, XII [1895], pp. 389-401; Diagnosi dei tumori maligni delle glandole retroperitoneali, in Clinica medica, V [1899], pp. 58-63), del sistema nervoso (Sugli spasmi ritmici localizzati, in Riv. clinica di Bologna, s. 2, X [1880], pp. 1-14, 133-149, 353-359; Sopra un caso di emichorea postemiplegica da rammollimento del talamo ottico, ibid., pp. 268-275; Sul rapporto tra gli spasmi post-emiplegici e le affezioni dei talami ottici, ibid., s. 3, III [1883], pp. 401-422; Un caso di peripachimeningite purulenta da carie delle vertebre, conmielite acuta secondaria ascendente, in Boll. delle cliniche, V [1888], pp. 148-153). Particolarmente accurati furono gli studi condotti dal G. sui versamenti sierosi, in particolare su quelli peritoneali (Sulla peritonite ad essudato sieroso e siero-fibrinoso, peritonite sierosa e siero-fibrinosa (ascite essenziale), in Riv. clinica di Bologna, VIII [1869], pp. 161-168, 193-205, 353-364; Un caso rarissimo di ascite essenziale acuta (poliorromenite acuta semplice), in Gazz. degli ospitali, V [1884], pp. 546-548; Malattie del peritoneo, in Trattato ital. di patologia e terapia medica, diretto da A. Cantani - E. Maragliano, V, 2, Milano s.d. [ma 1894], pp. 3-215, in collab. con G. Bassi. Vanno ancora menzionati: Alcune idee sull'ordinamento degli studi medici universitari. Prolusione al corso di clinica medica per l'anno 1879-80, in L'Imparziale, XIX (1879), pp. 618-631, e L'avvenire della medicina. Discorso inaugurale (Modena 1886), dai quali traspaiono i criteri ai quali informò la sua attività di docente e di medico; nonché Lezioni di patologia speciale medica dettate nella R. Univ. di Modena (ibid. 1896).
Molto apprezzato come docente, il G. fu membro delle società medico-chirurgiche di Bologna e di Modena, e consigliere comunale della città di Modena.
Qui si spense il 15 apr. 1909.
Fonti e Bibl.: Necr. in Ann. della R. Univ. di Modena, a.a. 1909-10, Modena 1910, pp. 173-177; A. Ferrannini, Medicina italica (Priorità di fatti e di direttive), Milano 1935, pp. 96, 124, 156; A. Simili, Sette secoli di vita ospitaliera in Bologna, Bologna 1960, pp. 203-249; C.G. Mor, Storia della Univ. di Modena, Modena 1963, pp. 216 s.; A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II, Torino 1974, p. 1443; A. Hirsch, Biograph. Lexikon der hervorrag. Ärzte…, II, pp. 675 s.