EREA ('Ηραία, Heraea)
Capoluogo dell'antica popolazione degli Erei, abitanti nell'Arcadia occidentale, sulle rive dell'Alfeo e del suo affluente Ladone; i confini del loro ristretto territorio arrivavano a ovest fino al fiume Erimanto e a nord fino all'affluente del Ladone, Tuthoa. Da principio vivevano in villaggi, ma certo anche prima del sinecismo del sec. IV a. C. ebbero la loro città, sulla riva destra dell'Alfeo e a 35 stadî dalla foce del Ladone nei pressi dell'odierno villaggio di Aiànni (Hagios Ioannis). Gli Erei poterono mantenere la loro indipendenza contro i vicini Elei coi quali strinsero (circa la seconda metà del sec. VI a. C.) un trattato di alleanza, ed ebbero notevole floridezza fino da tempi antichi. Verso il 490 gli Erei entrarono probabilmente nella Lega arcadica. Erea quindi entrò, come varie altre città arcadiche, nell'orbita politica di Sparta, e mandò nel 418 un contingente a Mantinea; nel 375 in essa trovarono rifugio gli aristocratici cacciati da Figalea, e forse in tale occasione anche ebbe luogo il sinecismo sopra ricordato in Erea di nove demi circonvicini; tuttavia, per l'abbandono di Sparta, fu costretta poco dopo a rientrare nella Lega arcadica; dopo il 240 fece parte della Lega achea e in questo turbolento periodo, per la sua importanza strategica, fu contesa tra Achei e Lacedemoni. Ai Lacedemoni la tolse Antigono Disone nella guerra cleomenica, agli Achei la restituì Filippo nel 199-8, e a essi rimase fino allo scioglimento della Lega. La città esisteva e aveva una certa importanza ancora all'epoca a di Pausania.
Bibl.: Bölte, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, col. 407 segg.