Ambler, Eric
Scrittore e sceneggiatore inglese, nato a Londra il 28 giugno 1909 e morto ivi il 22 ottobre 1998. Oltre ad aver fornito, con i suoi romanzi, storie particolarmente adatte a essere trasformate in film, per le ingegnose e articolate trame, per le accurate descrizioni di ambienti e per la creazione di 'antieroi', la cui natura complessa ed enigmatica rompeva i rigidi schemi dell'epoca, A. scrisse sceneggiature per film appartenenti a generi diversi, alle quali impresse il suo inconfondibile stile, basato su dialoghi asciutti ed efficaci e sulla immediata caratterizzazione dei personaggi sempre dotati di un'intima problematicità.Fin dalla nascita respirò l'atmosfera del palcoscenico, essendo figlio di cabarettisti, e nei tardi anni Venti iniziò a scrivere per il teatro. Fu poi redattore di testi pubblicitari presso la Edison Swan Electric Company dove aveva fatto pratica dopo i suoi studi di ingegneria. Tra il 1936 e il 1940 pubblicò sei romanzi di genere avventuroso e di ambientazione esotica, di cui quattro furono poi adattati per lo schermo: Journey into fear (1942; Terrore sul Mar Nero) di Norman Foster, tratto dall'omonimo romanzo, di cui Daniel Mann realizzò nel 1975 un debole remake; Background to danger (1943; Le spie) di Raoul Walsh dal romanzo Uncommon danger; Hotel reserve (1944) di Victor Hanbury, Lance Comfort e Max Greene, tratto da Epitaph for a spy; The mask of Dimitrios (1944; La maschera di Dimitrios) di Jean Negulesco, dal romanzo omonimo, unanimemente considerato il suo capolavoro. Richiamato alle armi, durante la Seconda guerra mondiale contribuì allo sforzo bellico della Gran Bretagna scrivendo e producendo più di cento cortometraggi per l'addestramento delle truppe. In quegli stessi anni scrisse, in collaborazione con Peter Ustinov, The way ahead (1944; La via della gloria) di Carol Reed, modulato su un inaspettato registro comico. Si tratta della storia di un gruppo di civili reclutati per necessità e che, inizialmente ostili alla dura vita di caserma, gradualmente abbandonano i radicati pregiudizi che nutrivano nei confronti della disciplina militare. In seguito, A. scrisse varie sceneggiature per il cinema (soprattutto adattando testi letterari di altri scrittori), fra le quali The October man (1947; Il prigioniero della paura) di Roy Ward Baker, The passionate friends (1949; Sogno d'amanti) di David Lean, The cruel sea (1953; Mare crudele) di Charles Frend, per il quale ricevette nel 1954 la nomination all'Oscar, The purple plain (1955; La pianura rossa) di Robert Parrish, A night to remember (1958; Titanic, latitudine 41 Nord) di Baker, The wreck of the Mary Deare (1959; I giganti del mare) di Michael Anderson e ‒ non accreditato ‒ Mutiny on the Bounty (1962; Gli ammutinati del Bounty) di Lewis Milestone.
La carriera come autore di thriller e spy stories, che gli valse la stima di G. Greene e di W.S. Maugham, proseguì parallelamente a quella di sceneggiatore e fu coronata da numerosi premi. Uno dei suoi romanzi più noti, The light of day (1962), fornì la trama per il film Topkapi, girato due anni dopo da Jules Dassin.
P. Lewis, Eric Ambler, New York 1990; P. Wolfe, Alarms and epitaphs: the art of Eric Ambler, Bowling Green (OH) 1993; R. J. Ambrosetti, Eric Ambler, New York 1994.